giovedì 17 maggio 2012

RECENSIONE DELLA RIVISTA "IL CONVIVIO" ALLA SILLOGE "VERSI IN LIBERTA' "





Care amiche ed amici  con vero piacer vi comunico la pubblicazione di una recensione a nome della Dott.ssa Norma Malacrida apparsa  sul numero 48 di Gennaio- Marzo 2012, della prestigiosa rivista trimestrale di Poesia Arte e Cultura dell'Accademia Internazionale "Il CONVIVIO" , scritta  per la mia silloge "VERSI IN LIBERTA'. 
Felice la riporto qui sotto. Grazie e buona lettura.

  Antonino Causi, Versi in libertà, poesie, (Ed.



Libreria Editrice Urso, 2009, pp. 55, euro 9,00)

 Versi in libertà è una raccolta di poesie pensate e scritte


in uno stile piano, sommesso, quasi il poeta, in un andamento


versificatorio che procede su una linea di sobria dignità compositiva,


abbia voluto porre in luce soggetti, tematiche e argomentazioni


senza slanci di lirismo, in un linguaggio pacatamente


essenziale, scevro da lungaggini, da sofisticate figure,


da una aggettivazione inutile nella tensione di maturare immagini


che partano da immediate impressioni, da sensazioni,


da emozioni per arrivare fulminee come frecce al lettore al


fine di captare la sua attenzione, coinvolgerlo e indurlo a riflettere.


La poesia, per Antonino Causi, è espressione del tempo


in cui nasce e non richiede conoscenza di metriche, di correnti,


di tecniche; nasce spontanea, da un’anima sensibile, ben


permeata di valori, che vuole rappresentarsi all’esterno con le


sue convinzioni, le sue passioni, i suoi sentimenti, le emozioni


di un cuore giovane capace di soffrire, gioire, commuoversi,


rammaricarsi degli aspetti della vita nella loro versatilità. La


sua poesia si connota perciò in un modo personale di gestire,


attraverso la parola, le sue essenze d’anima maturando, oltre


che una significazione che si impone come etica di vita, una


piacevole musicalità come sintonia di ritmi e suoni ottenuti


anche per effetto del continuo ricorso all’enjambement.


Il poeta interpreta l’esigenza nel mondo d’oggi di una


poesia accessibile che arrivi e colpisca con il suo messaggio


come proposizione di un mondo più giusto e umano, più a


misura dei soggetti che degli oggetti, un mondo che riprenda


in mano quei valori barattati sull’altare di una nuova religione


infida e inumana che deifica il possesso di beni, in una


forma bulimica, devastante che richiede sempre di più, il


senso smodato del potere, l’omologazione come appiattimento


dell’uomo e della sua cultura trascurando l’essenza


della vita stessa fatta di quotidianità, di cose semplici e buone,


di sentimenti, di modi di essere che allargano l’anima in


gesti di solidarietà per l’altro e disalienano l’uomo: felicità


incontenibile di madre / emozioni e premure di padre per il


suo bambino, splendida promessa d’orizzonti futuri. La speranza,


dunque, in un mondo di possenti legami con la sua


donna, il suo bimbo e tutti i bimbi del mondo, gli affetti familiari


e poi, in cerchi sempre più allargati, la natura e gli


altri, tutti gli altri in una visione cosmica: ancora / nasce


l’amore e si spande / per delicate incrinature armoniche /


per allontanarsi in una / maestosa rapsodia di misteri.


Antonino Causi è un uomo che si compiace delle sue


passioni, dei suoi desideri, delle sensazioni che, come forze


incontenibili, si riversano sulla sua anima già tanto nutrita


di valori acquisiti e tenacemente mantenuti. Egli gioisce


della vita che è in lui e cerca con la parola di ricrearla laddove


non la trova evocando situazioni talora bel lontani


dall’essere reali: Non c’è il tuo sapore / d’incandescente


voglia. / E ti penso mentre / tutto scorre ma ferma / è


l’incandescente odissea / dei nostri / confini ortogonali.


Il messaggio che si ricava dalla lettura dei suoi versi si


riveste spesso di un velo di malinconia, uno stato come di


trasognamento che non diventa mai tristezza che opprime; si


fa, invece, leggera inquietudine per momenti di vissuto particolari,


senza però mai raggiungere quell’intensità che scantona


nello scontento che isola e dispone al pessimismo.


Versi in libertà è una raccolta di poesie avvolte da un


serico velo di speranza, anche quando la realtà è percepita


dal poeta negativamente; c’è nella sua anima sensibile e


sempre disposta al bene una carica imponente di umanità


che gli impedisce di sprofondare nel nullismo pessimistico


dell’uomo dei nostri giorni perché in lui amare è un bisogno


primario, una forma di ginnastica quotidiana della


mente e del cuore, irrinunciabile e ricca di emozioni anche


quando risulta difficile accettare un torto, un’ingiustizia, un


dolore. Ed è questo aspetto, questo modo vero di essere


forte nei principi e responsabile nel modo di porsi agli altri


a conferire eticità all’opera di Antonino Causi. Egli parla e


agisce in un’ottica che colloca gli uomini in un legame relazionale


teso a valorizzare l’altro come una parte di sé.


Norma Malacrida

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