Si è spento questa mattina il poeta ANDREA ZANZOTTO, da poco aveva compiuto 90 anni, era ricoverato da lunedì all'Ospedale di Conegliano (Treviso), a causa di alcune complicazioni cardiache.
Zanzotto è stato il protagonista indiscusso della poesia contemporanea," la sua poesia sarà immortale", ha detto il Ministro dei Beni Culturali GALAN.
L'opera del grande poeta veneto è stata integralmente pubblicata da Mondadori, fin dal 1951, anno del suo esordio con la raccolta poetica "Dietro il passaggio", legata ad una personale forma di Elegia, un vivo senso della campagna veneta e a tarde e decentrate suggestioni ermetiste.
Le opere successive saranno considerate "sperimentali" come "Vocativo" del 1958; " XI Ecloghe" (1962); "La Beltà" del 1968.
Zanzotto è famoso anche per la poesia in dialetto veneto e lo straordinario petél, il gergo infantile della provincia di Treviso.
Iniziò ad insegnare all'età di sedici anni. Laureatosi in lettere all'Università di Padova nel 1941, ebbe come insegnanti il poeta DIEGO VALERI e il latinista CONCETTO MARCHESI.
Partecipò alla Resistenza veneta nelle file di giustizia e libertà occupandosi della stampa e della propaganda del movimento.
Nel 1950 conseguita l'abilitazione in italiano, latino, greco, storia e geografia, insegnò al Liceo Flamino di Vittorio Veneto.
Nello stesso anno concorse al Premio San Babila per la sezione inediti, la Giuria era formata da GIUSEPPE UNGARETTI, EUGENIO MONTALE, SALVATORE QUASIMODO, LEONARDO SINIGALLI, VITTORIO SERENI e gli attribuirono il primo premio per un gruppo di poesie composte tra il 1940 e il 1948 che sarà poi pubblicato nel 1951 con il titolo "Dietro il paesaggio".
I successi poetici lo portarono ad abbandonare l'insegnamento.
In occasione del suo 90° compleanno, il Consiglio Regionale del Veneto gli ha assegnato la sua massima onorificenza "Il Leone del Veneto".
Andrea Zanzotto, rappresenta una figura nobile della poesia contemporanea, un un gran signore, un conoscitore profondo dei sentimenti dell'uomo.
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