mercoledì 6 novembre 2019

A PALERMO ALLA FONDAZIONE GIUSEPPE E MARZIO TRICOLI SI PRESENTA "L'AGENDA 2020"







Venerdì 8 novembre alla ore 17.00 presso la  Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli, Via Terrasanta 82  Palermo, si presenterà l’agenda poetica “Tempo di Poesia 2020” a cura di Elena Saviano, edizione Armenio.
 Interverranno Mirella Falzone Tricoli, Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli; Mario Azzolini, giornalista RAI; Giuseppe Castronovo, Libreria Tantestorie; Elena Saviano, presidente Ass.ne Cycnus.
 
 I poeti dell’anno 2020 sono: Monica Bassano, Rino Scurria, Pietro Manzella, Rosario Velardi, Anna Lupo, Luigi Pio Carmina, Santina Folisi, Elena Saviano, Simona Cannata Di Gabriele, Adalpina Fabra Bignardelli, Maria Rosa Garofalo, Antonino Causi.

L’attrice Berta Ceglie reciterà alcune poesie dei poeti contemporanei.
 
Alla chitarra classica Antonina D’Anna e  Fulvio Fucà.
Ingresso libero.
 
(Nella foto: la locandina ufficiale dell'evento e  l'agenda 2020 a cura della Prof.ssa Elena SAVIANO). 

mercoledì 28 agosto 2019

8° RECITAL ITINERANTE DI POESIA IN SICILIANO E IN LINGUA ITALIANA E...STATE IN POESIA 2019 A CEFALU'





E...STATE IN POESIA 2019
8° Recital itinerante di poesia in siciliano e in lingua italiana
Domenica 15 SETTEMBRE 2019 ore 16.30 a CEFALU' (Pa) presso Il Lavatoio Medioevale con i seguenti poeti della provincia di Palermo in ordine alfabetico:
ABBATE Angelo
AIELLO Vincenzo
BARRACATO Antonio
CASA' Angelo
CASTELLI Antonietta
CAUSI Antonino
FERRANTE Francesco
FILECCIA Giovanna
GIACCONE Gina
GLORIOSO Lidia
LA SALA Laura
LO BONO Rosaria
PITINGARO Cinzia
RIBAUDO Salvatore
VIZZINI Pietro
PREMIO ALLA CULTURA
M° PULEO Carlo scultore, pittore, poeta e scrittore
PREMIO "TRADIZIONI POPOLARI"
Fratelli BALISTRERI Michelangelo e Girolamo
Museo delle acciughe Aspra (PA)
TARGA SPECIALE a MIRABILE Salvatore
Presidente Rettore dell'Accademia Regionale dei Poeti Siciliani
Federico II
TARGA al rappresentante comunale
TARGA al referente territoriale prov. di PA
BARRACATO Antonio.
Con la partecipazione dei "NARRATURA".
La prefazione dell'antologia omonima è a cura della D.ssa SCIACCHITANO Giovanna
Riprese televisive a cura del regista RUSSO Alberto per ARTE & CULTURA.
FOTOGRAFIE a cura di BARRACATO Antonio e MIRENNA Salvina.
La manifestazione con il patrocinio gratuito del COMUNE di CEFALU' è ideata e condotta da Antonino CAUSI con la partecipazione di Myriam DE LUCA
Sono previsti intermezzi musicali e monologhi.
Vi aspettiamo con piacere :
Domenica 15 SETTEMBRE 2019 ore 16.30 a CEFALU' (Pa) presso Il Lavatoio Medioevale.
 
(Nella foto l'immagine simbolo dell'evento di questa edizione).

XXX PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE "RACALMARE LEONARDO SCIASCIA - CITTA' DI GROTTE" edizione 2019








Si svolgerà nella cittadina di Grotte (AG) il XXX PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE Leonardo Sciascia -Città di Grotte(Ag).
 
Due gli appuntamenti previsti: sabato 31 agosto e domenica 1° settembre 2019.
 
Nella serata di sabato 31 agosto alle ore 21,15 ci sarà un omaggio allo scrittore e regista di teatro Andrea Camilleri, scomparso recentemente; seguirà un dialogo con i tre autori  finalisti: Evelina Santangelo con il volume "Da un  altro mondo", edizioni Einaudi; Roberto  Alajmo con "L'estate del '78", Sellerio e Cristina Cassar Scalia con "Sabbia Nera",
 Einaudi.
 
Domenica 1° settembre alle ore 21,15 la cerimonia di consegna del Premio.
 
Sono previsti i saluti del Sindaco di Grotte  Dott. Alfonso Provvidenza, del Presidente del Consiglio Comunale Dott. Angelo Carlisi; consegna del Premio Speciale a Salvatore Silvano Nigro.
 
Seguirà la votazione della GIURIA TECNICA così composta che ha scelto i tre libri finalisti: Giovanni Taglialavoro, Mimmo Butera, Accursia Vitello, Daniela Spalanca, Linda Criminisi, Giovanna Zaffuto, Diega Cutaia, Annamaria Apa, Alessandra Marsala, Giuseppe Airò, Francesco Pillitteri e quella della GIURIA POPOLARE che voterà insieme a quella sopra  citata con i seguenti nominativi: Francesca Cacciatore, Giuseppa Rivituso, Santina Burgio, Giuseppina Buscema, Simone  Infantino, Giovanna Morreale, Antonino Causi, Evelyna Di Maggio, Jessica Grifasi. Giuseppina Maria Provvidenza, Concetta Pillitteri, Adriana Infantino, Salvatore Seggio,  Vincenzo Spitali, Vincenzo Vitello, Gaetana  Garifi, Serena Sanzo, Elisa Barbera, Enza Maria Zarbo, Angelo Costanza,   Salvatore Milano , Laura Collura, Angela Puglisi, Calogero Picone, Antonella Cipolla, Angela Maria Zaffuto.
 
L'evento culturale trentesima edizione coincide anche con il trentennale della scomparsa dello scrittore Leonardo Sciascia  a cui è dedicato il premio e sarà condotta da Egidio Terrana coordinato da Salvatore Picone.
 
Ingresso libero.
 
(Nelle foto dall'alto la locandina ufficiale, l'invito e i finalisti della XXX edizione 2019 del Premio).
 
 
 

martedì 6 agosto 2019

XLV PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA CITTA' DI MARINEO




XLV Premio Internazionale di Poesia città di Marineo.
Sono stati designati i vincitori della 45a edizione del Premio Internazionale di Poesia città di Marineo. L’8 settembre nella tradizionale cornice del Castello Beccadelli, e nell’ambito delle iniziative di cui al progetto approvato dal Comune di Marineo, il Premio verrà consegnato all’attore Giampiero Ingrassia, che in tutti questi anni è diventato uno dei protagonisti del musical italiano. Con tale conferimento la Giuria ha voluto sottolineare l’omaggio della terra di Sicilia ad un’ artista, dotato di un talento versatile, che si è affermato nel mondo dello spettacolo grazie ad uno stile interpretativo assolutamente originale ed all’umiltà della sua vena comunicativa con cui è riuscito ad attrarre il grande pubblico.
“Figlio d’arte, si legge nella motivazione, sin da piccolo ha respirato aria di cinema e di palcoscenico con il padre, l’indimenticabile Ciccio, ma è nel musical che Giampiero Ingrassia ha ottenuto nel 1997, un grandissimo successo su tutti i palcoscenici italiani con lo spettacolo “ Grease” , in coppia con Lorella Cuccarini, e poi Jesus Christ Superstar, nel 2001 con Carl Anderson, e “Cabaret” nel 2016 per la regia di Saverio Marconi.
Nell’ambito della sezione edita in lingua italiana la Giuria, presieduta da Salvatore Di Marco e composta da Flora Di Legami, Michela Sacco Messineo, Giovanni Perrone, Ida Rampolla, Tommaso Romano, e Ciro Spataro, ha attribuito il primo premio al poeta Corrado Calabrò con la raccolta “Quinta dimensione” Edizioni Mondadori – sono risultati finalisti i poeti: Maria Rita Bozzetti con la raccolta “Sul retro di cuori” Edizioni Manni, Guido Longobardi con la silloge “Richiami” Book Editore, Giuseppe Manitta con la raccolta “Gli occhi non possono morire” edizioni Italic, Maria Lucrezia Rallo, con la raccolta ”La lacrima dell’anima” Edizioni La Zisa, Valeria Spallino con la silloge “Atelier Josef Sudek, Partitura del silenzio” Spazio Cultura Edizioni. Per quel che concerne la sezione edita in lingua siciliana il primo premio è stato assegnato a Ermanno Mirabello con la raccolta “Vagabunnu di la notti” Edizioni Nuova Ipsa, nella stessa sezione è risultato finalista Vincenzo Aiello con la raccolta “Faiddi di ciatu” Edizioni Billeci.
Nella sezione inediti in lingua siciliana il primo premio è stato assegnato ad Emanuele
Insinna per la lirica “Cu sugnu?”. Sono risultati finalisti i poeti: Giuseppe Salvatore Argento con la lirica “Scavassi ‘na purpania”, Serena Lao con la lirica “na lampadina addumata”, Giuseppe Pappalardo con la lirica “Purtedda”, Anna Maria Tornabene Burgio con la lirica ”I manu di me patri”, Salvatore Vicari con la lirica “Acquacaciovi”.
La commissione giudicatrice, inoltre, ha deciso di assegnare la targa “Francesco Grisi” al
poeta e saggista Aldo Gerbino, docente di Istologia ed Embriologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo palermitano, per rendere omaggio alla figura di un intellettuale che ha dimostrato, con il suo quotidiano impegno culturale e la sua creatività, la stretta relazione che intercorre tra arte, vita e letteratura.
La cerimonia di premiazione curata dal Circolo Culturale, avrà luogo a Marineo domenica 8 settembre alle ore 18.00.
 
(Nelle foto: la locandina ufficiale del Premio).

mercoledì 5 giugno 2019

ARTICOLANDO ( 33 ) : RECENSIONE DELLA PROF.SSA MARIA ELENA MIGNOSI ALLA SILLOGE POETICA "CERCHI ASCENSIONALI" DELLA POETESSA FRANCESCA LUZZIO










Articolando

Articolando, è una rubrica per dar voce a tutti gli amanti della poesia, dell'arte, della storia, della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni, relazioni e articoli strettamente culturali.
Chiunque volesse pubblicare può farlo mandando i propri scritti all'indirizzo di posta elettronica
tonycausi@alice.it grazie!


In questo n. 33 ritroviamo la poetessa e scrittrice MARIA ELENA MIGNOSI PICONE con una sua recensione alla silloge poetica "CERCHI ASCENSIONALI, Il Convivio Editore 2018, della poetessa FRANCESCA LUZZIO . A tutti voi una proficua lettura!

 


RECENSIONE


 
     
Francesca Luzzio con questo titolo dato alla sua silloge di poesie, “Cerchi ascensionali”, ci introduce evidentemente in un’atmosfera di positività, perché l’ascendere è positivo, il discendere  è negativo. E si ascende dal male al bene o dal bene al meglio. Infatti nel primo e terzo cerchio la poetessa tratta del male, nel secondo e nel quarto, invece, del bene. Di fronte al male, nelle sue varie gradazioni, specialmente quelle più gravi, ella rimane sbigottita e senza parole. In una poesia dedicata al compianto Mario Luzi, così si esprime: “…tu che conosci ormai il mistero, / dimmi, è proprio questa  / la Poesia che Dio pose nelle cose?”, e in un’altra: “Tu, mio Dio, vedi il mondo, la gente / e forse sai / perché tanto sangue / sparso come niente /…io non so, sono incapace / di scoprire / il senso di tanto soffrire”.  E qui si avverte in lontananza  l’eco del Leopardi, della poesia “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, nei suoi interrogativi carichi di mistero: “Dimmi, o luna: a che vale / al pastor la sua vita,  / la vostra vita a voi? / dimmi: ove tende / questo vagar mio breve / il tuo corso immortale”? Oltre l’eco del Leopardi avvertiamo, nella poesia di Francesca Luzzio,  anche l’eco di Dante, appunto nei Cerchi, che ci ricordano la struttura della Divina Commedia, delle bolge dell’Inferno, dei gironi del Purgatorio, del Paradiso.
 
Quest’ascesi, dunque, che è essenzialmente spirituale, per comprenderla basti pensare alla distinzione che facevano i Latini tra homo e vir. Il trasformarsi da homo, che segue l’istinto, l’impulso,  a vir, che segue le virtù, che si sa dominare, è ascendere. E ascendere nell’uomo equivale a trasumanare, cioè andare oltre l’umano. C’è una poesia che porta proprio questo titolo “Trasumanare”, ed è dedicata alla madre. In questa scrive: “con lei comincio la festosa danza…/ saliamo i..gradini ed insieme voliamo /… lasciamo il corpo e trasumaniamo”. In un’altra poesia dal titolo molto significativo, “Evaporazione esistenziale” dedicata al padre, leggiamo: “…l’anima evapora leggera / né il corpo mio la trattiene”.


Nel primo Cerchio Francesca Luzzio incentra la sua attenzione sul male, però quello comune un po’ a tutti, che in genere proviamo nella vita di ogni giorno; mali lievi,  in un certo senso,  che sono piuttosto dovuti alla fragilità umana, come la stanchezza, nella fatica del vivere, la noia, nella monotonia della quotidianità, l’incomprensione, nella comunicazione con gli altri, l’ingratitudine, e via dicendo. Nel terzo cerchio il male assume una valenza più drammatica e tragica; la poetessa prende in considerazione i gravi fenomeni che si verificano nel mondo: la guerra, la violenza; è il male con spargimento di sangue e soppressione della vita. Ed ella  si rivolge, con un tratto carico di umanità, direttamente alle vittime: ai migranti, ai deportati, ai disoccupati, alle donne offese e violentate, ma anche alle vittime di calamità naturali, ai terremotati, e pure agli sfrattati. A tutta quella umanità dolente alla quale è vicina con cuore di madre, sentendo come sua la sofferenza degli altri. Sono versi molto delicati e commoventi, come altrettanto delicati, ma intrisi di gioia e amore, sono quelli dedicati agli affetti familiari nel secondo Cerchio: ai genitori, al marito, alla figlia; ai nipotini e a parenti vari, non dimentica nessuno. Non manca neanche l’amore verso il paese natìo, Montemaggiore Belsito,  e verso la città dove si è trasferita, Palermo. Né tralascia il pensiero verso gli amici, nel campo della cultura, come Elio Giunta e Giorgio Barberi Squarotti. Sono versi di una dolcezza ineffabile, che esprimono tutto l’amore di cui la nostra poetessa è circondata, amore che anche lei dà senza misura, e con tanta tenerezza. “…mio ascensionale amore”. Amore umano che le dà tanta gioia e pienezza di vita: “La brillante allegria / che i miei gioielli / umani e veri / mi sanno sempre dare”. Un amore così profondo che talvolta non ha bisogno neanche di parole perché il silenzio stesso è eloquente e si vive in un’atmosfera che trascende il tempo perché si assapora la dimensione dell’eterno: “Non serve parlare: vivo l’eternità!”. Talora, quando i suoi nipotini sono partiti, una riflessione si affaccia alla sua mente: “La stasi non è fine / è attesa, preludio di nuova felicità”. In questo Cerchio, pregnante dell’amore più profondo come è quello familiare, Francesca Luzzio si sente ascendere (il mio ascensionale amore) a qualcosa di più alto. E’ qui che ella getta i semi della trascendenza: il gusto dell’eterno.



La terrestrità allora si colora di celestialità. Il terrestre e il sublime si intrecciano e si fondono in un moto ascensionale. L’amore infatti è preludio, in anime sensibili e profonde, di ardori trascendentali, di vera ascesi, umana e spirituale. L’essere umano, sotto l’effetto dell’amore, comincia quasi a divinizzarsi. Affermava il filosofo greco Aristotele che l’uomo è animale razionale, animale perché ha in comune con gli animali l’anima sensitiva, ma ha in più l’intelletto e la volontà, e la coscienza, che costituiscono l’anima spirituale, lo spirito. Ora l’ascesi consiste nel coltivare lo spirito, nel valorizzare le potenze spirituali in modo tale che il risultato sia appunto il vir, dei Latini, l’uomo di carattere, il vero uomo.

E si comincia col coltivare l’animo con tutto ciò che è bello, ad esempio con la musica, l’arte, la natura, tutte cose prettamente umane e terrene  che, però, come sosteneva Giovanni Paolo II, (egli lo diceva alludendo allo studio del Latino e Greco, riferendosi agli Studi Umanistici),  sono fattori che preparano la strada alla fede. Comincia allora nell’uomo una altalena tra la terra e il cielo, che risalta dai seguenti versi nella poesia Estasi: “Aquila in volo raggiungo il cielo/…/In terra torno e sono umana” o altrove, nella poesia “Verso te, Signore”: “…estatico coinvolgimento / mi conduce verso te; Signore” e poi, ad un tratto: “un tuono rimbomba / ed io torno qui, / nella terra e nel tempo”. Si comincia ad assaporare la fede: “…ci culli, Signore, / ed è bello sentire le tue braccia / il tuo incanto d’amore”. E a questo punto ella allora si chiede: “E’ trasumanazione”?

Così quella trasumanazione, che già cominciava ad avvertire, in quelle poesie dedicate ai genitori, passati ormai all’altra vita, vivendo la poetessa quell’atmosfera quasi surreale in cui ci fa immergere la morte dei nostri cari, qui ritorna, però dinanzi alla dimensione del sacro, dinanzi a Dio.

Qui nel quarto Cerchio la terrestrità e la celestialità assumono una connotazione diversa: la terrestrità si fa temporalità, e la celestialità si fa eternità. Infatti nei versi della poesia “Nascere e morire”, ella scrive: “…tutti siamo nati / costretti a leggere / il libro terrestre della temporalità. /…/ Infine, finita la lettura / del terrestre spartito, /…si apre una porta dorata: vedo luce infinita di eternità”.

Però, come si arriva alla trasumanazione? Vivendo l’amore e la carità, e non tutti lo comprendono, solo pochi. Scrive: “Bisogna raccogliere quei fiori / che hanno per molti, strani nomi, / pochi li chiamano amore e carità”.

Ecco è proprio qui, nell’amore e nella carità,  che la poetessa ravvisa il rimedio a tanto male che c’è nel mondo. E allora, quando scettica si chiedeva: “Chissà…chissà / se a poco a poco / il mondo cambierà”!, ora invece il suo scoraggiamento si muta in speranza, anche se insiste che sono ancora pochi gli uomini che vivono l’amore e la carità: “pochi amanti raccolgono perle e fiori /e sanno tramutarli in oasi d’amore”.



Un ruolo fondamentale ha in questo la poesia. La nostra autrice si chiedeva: “La poesia ci può aiutare / a non far nascere / Gesù nel terrore”? E noi rispondiamo di sì.  Tante gocce fanno un oceano. Ma certo è necessario un aiuto dall’alto. E’ la Madonna, dice Francesca, che può aiutarci, che può rendere possibile pure l’impossibile.  E ricorre all’immagine delle rette parallele che, si sa, non si incontrano mai.  Indicativi questi versi: “Il mare oggi ha tre confini: / distinte linee parallele /…Arcana metafora di parallele linee / presenti, -assenti, indecise-offuscate dell’anima mia”; però osserva: “Ma se volgo gli occhi / e il campanile guardo / trovano incontro in te, / Maria”. Con l’aiuto della grazia che ci viene dalla Madonna, tutto è possibile. Lo è il trasumanare. La sicurezza della possibilità della trasumanazione, la certezza della possibile divinizzazione dell’uomo, è espressa nei seguenti versi, nella poesia dedicata al padre,  “Evaporazione esistenziale”, versi nei quali sembra compendiarsi tutta l’opera e che suggellano il moto ascensionale che fa dell’homo il vir, appunto l’uomo di carattere, il vero uomo. Ecco i “Cerchi ascensionali” che le fanno dire: “Ti raggiungo lassù, padre, dammi una mano, / il vento è propizio, ce la posso fare”!  

                                                                                                                  Maria Elena Mignosi

(Nelle foto: dall'alto la Prof.ssa Maria Elena Mignosi, la copertina della silloge poetica "Cerchi Ascensionali" e l'autrice Francesca Luzzio)

                                                                                               
   
 

martedì 28 maggio 2019

PREMIO ARENELLA CITTA' DI PALERMO 2019 X EDIZIONE






Venerdì 31 maggio alle ore 16:00 a Palermo, Palazzo delle Aquile, presso la Sala delle Lapidi, si svolgerà il "Premio Arenella Città di Palermo X Edizione".
 
PROGRAMMA:
 
Presentazione: Dr. Francesco Anello– Presidente Ass. Culturale “ Palermo Cult  Pensiero”.
 
Saluto delle Autorità
 
 On.Prof. Leoluca Orlando – Sindaco della Città di Palermo.
 
On . Dr. Salvatore Orlando- Presidente del Consiglio Comunale di Palermo.
 
Dr. Giuseppe Fiore- Presidente Settima Circoscrizione Comune di Palermo.                    
 
Dr. Rosario Arcoleo- Presidente Settima Commiss. Affari Generali Comune di Palermo.
 
Presentazione della Giuria :
 
D.ssa  Eliana Calandra- Direttrice Archivio storico  Comune di Palermo.
 
D.ssa  Rita Cedrini-Antropologa e docente Università degli Studi di Palermo.
 
Prof. Tommaso  Romano-Saggista e Scrittore fondatore della casa editrice La Thule di Palermo.
 
Prof.Ciro Spataro- Storico,fondatore del Premio Letterario Città di Marineo.
 
Prof. Salvatore Di Marco (Presidente della Giuria) critico letterario, scrittore e poeta.
 
Intervento del Prof. Salvatore Di Marco: Presidente  della Giuria  del  “ Premio Arenella-Città di Palermo “
 
Omaggio a Pietro Mignosi di Tommaso Romano.
 
Premiazione dei Finalisti del “Premio Arenella Città di Palermo”.
 
Premiazioni del decennale.
 
Premiazione e Consegna della “ Targa Speciale Alberto Prestigiacomo” a Evelina   Santangelo, Domenica Perrone e Giuseppe Maurizio Piscopo.
 
Con: Carmelo  Caruso- Roberto Lagalla-Mario Modestini-Padre Francesco Lomanto-Vincenzo Morgante-Giulio Perricone- Salvatore Lo Bue-Gaetano Lo Manto- Mario Di Liberto-Nicola Locorotondo- Manlio Corselli-Tano  Gullo-Maria Antonietta Spadaro -Pippo Madè-Padre Cosimo Scordato-Maria Concetta Di Natale-Rino Martinez-Vincenzo Fardella- Giuseppe Milici-Giuseppe Modica-Pasquale Hamel- Letizia Battaglia-Martino Lo Cascio-Marco Romano-Maria Elena  Volpes-Giovanni Ruffino-Marco Betta.
 
Letture : Francesca Guajana.
 
Con la partecipazione straordinaria del Gruppo Tetra Kordes (strumenti di pizzico) del Conservatorio V. Bellini di Palermo.
 
Conduce Katiuska Falbo.    

(Nelle foto: dall'alto l'invito ufficiale, Katiuska Falbo conduttrice e Francesco Anello Presidente Ass. Culturale “ Palermo Cult  Pensiero”).

martedì 21 maggio 2019

A PALERMO SI PRESENTA LA SILLOGE POETICA "OGNI UOMO HA LA SUA ISOLA" DEL POETA ANTONINO CAUSI











Domenica 26 maggio 2019 alle ore 17.00 all'Auditorium San Mattia ai Crociferi Palermo, via Torremuzza 28 (a lato Piazza Kalsa) si presenta la silloge poetica: "OGNI UOMO HA LA SUA ISOLA " edizioni Il Convivio del poeta palermitano ANTONINO CAUSI, prefazione del Prof. TOMMASO ROMANO, relazioneranno il Prof. Giuseppe Bagnasco critico letterario e storico, il Dott. MARCELLO SCURRIA scrittore.
 
Intermezzi musicali a cura della cantante PAMELA BARONE e del pianista ANTONIO ZARCONE.
 
Letture a cura della poetessa e scrittrice Myriam De Luca.
 
Sarà presente l'autore. 
 
Riprese televisive e conduzione a cura di Alberto Russo regista di Arte & Cultura.
 
Ingresso libero.
 
(Nelle foto dall'alto la locandina l'autore Antonino CAUSI e l'invito).

domenica 14 aprile 2019

ARTICOLANDO ( 32 ) : RECENSIONE DELLA POETESSA E SCRITTRICE ANTONELLA VARA AL ROMANZO "THE TRUMAN BOSS" DI VINCENZO BALLI con GIUSEPPE LO BIANCO






Articolando

 



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In questo n. 32 ospitiamo per la prima volta la poetessa e scrittrice ANTONELLA VARA con una recensione al romanzo "THE TRUMAN BOSS"  . Lieta lettura a tutti voi!




The Truman Boss
(recensione di Antonella Vara)


Si resta sbigottiti e increduli leggendo “ The Truman Boss”, il romanzo di Vincenzo Balli scritto a quattro mani con Giuseppe Lo Bianco.
Una storia paradossale a tinte fosche che turba parecchio, se non altro perché vera e vissuta sulla pelle del protagonista, Vincenzo Balli e della sua famiglia: Patrizia la moglie e la piccola Lucrezia di soli tre anni, in un arco di tempo di due anni e più, nel quale costretti a vivere da reclu...si sotto protezione dell’antimafia.
Vincenzo è un imprenditore siciliano di successo nel settore artistico e si occupa di organizzare spettacoli, insieme al suo socio, il quale lo convince, un giorno, di essere nel mirino della mafia.
Da allora la sua vita diventerà un vero inferno e precipiterà in un incubo.
Lui e la sua famiglia dalla fine del 2003, quando inizia questa vicenda, fino al 2006, vivranno blindati con nomi di copertura; in casa avranno microspie per essere sorvegliati h24, e-mail e telefoni criptati; serrande di casa sempre abbassate e appostamenti della scorta sul tetto di casa.
Vivranno situazioni allucinanti di panico e di stress all’ennesima potenza; conflitti a fuoco, sequestri di persone e arresti di mafiosi, compresa l’uccisione e la tortura di carabinieri da parte di Cosa Nostra.
Una vita sotto pressione, una vita che non è vita ma una lotta per la sopravvivenza, soprattutto per la piccola Lucrezia che reclama di giocare, di uscire, di stare in compagnia con gli altri bimbi e tenerla a bada per non farle capire niente non è certo facile.
Vincenzo non ne può più e cerca di capire il perché di tutto quello che gli sta succedendo. Vuole a tutti i costi uscire da quel tunnel senza uscita, fino a quando alcuni segnali lo insospettiscono e arriva ad una scoperta sconvolgente.
Un romanzo che si legge d’un fiato, che lascia senza parole, che emoziona, a tratti commuove, che irrita a volte, per quel senso d’impotenza di rabbia che cresce dentro in una girandola funambolesca di avvenimenti, degni di un copione di un film ma che non c’entrano nulla con la vita reale.
Per la crudezza della storia, per le fantasmagoriche acrobazie, in nome del Dio denaro, sotto il segno di egoismi e inumanità che abbatte ogni credo, di valori umani e di giustizia, sui quali è fondata questa società nei principi etici condivisibili, se non altro per quel senso comune di fratellanza sulla quale è fondata e che molti non riconoscono.
Leggendo questa storia si esce con la consapevolezza che sentimenti quali: amore, amicizia, fiducia, bontà, altruismo, vanno rilasciati a piccole dosi, con parsimonia e solo alle persone meritevoli della nostra stima e fiducia. Ma in ogni caso …mai abbassare la guardia!
 
A.V.

domenica 7 aprile 2019

A TERMINI IMERESE (PA) IL 10° RADUNO POETICO "CIURI, AMURI E FANTASIA"




L'Associazione Culturale Termini d'Arte, organizza la decima edizione del Raduno Poetico a Termini Imerese, domenica 28 Aprile
Programma
Ore 9:00- Raduno presso la Caffetteria 28 in P.zza Duomo 7.
Accoglienza, saluti di benvenuto dalla presidente di Termini d’Arte, Rita Elia.
Coffee Break
Ore 9:45- Chiesa della Misericordia- Via Mazzini
Saluti dall'Amministrazione Comunale
La fede, la cultura, le tradizioni del territorio imerese e le sue filastrocche a cura di Nando Cimino
Ore 10:00 -Kermesse Poetica " Ciuri, amuri e fantasia'
Presenta l'artista Katiuska Falbo
Intermezzo musicale con Giusy Cimino e il M° Marilena Anello
Ospite d’eccezione: il tenore Domenico Ghegghi
Durante la manifestazione verranno esposte le opere pittoriche
dell’artista Maria Antonietta Terrana e al termine sarà possibile visitare il Museo
ore 13:00-Sala banchetti- Moby Dick
Pranzo ed intrattenimento.
Tutti i poeti partecipanti riceveranno: Medaglia Artistica + pergamena e in seguito il video CD della manifestazione.
Si partecipa con una sola lirica a tema “Fede, cultura e tradizioni della nostra terra”.
I poeti, le loro famiglie e quanti volessero vivere questa giornata, sono invitati a prenotarsi entro il 24 Aprile 2019.
Per info e adesioni:
Termini d’Arte- Via Garibaldi 53, Termini Imerese ( Pa)
Cell. 3771921450 / 3297068021
email termini.darte@libero.it                                                                          

ARTICOLANDO ( 31 ) : ARTICOLO "UN Linguaggio plurale"- La scuola di Caltanissetta DELLA POETESSA E CRITICO LETTERARIO DOROTHEA MATRANGA




Articolando

 



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In questo n. 31 ospitiamo per la prima volta la poetessa e critico letterario DOROTHEA MATRANGA con un articolo  dal titolo "UN Linguaggio plurale"- La scuola di Caltanissetta . Buona lettura a tutti voi!






“UN linguaggio plurale” -La scuola di Caltanissetta-

Di

DOROTHEA MATRANGA

 

“UN linguaggio plurale” è il titolo che conferisce ampia e robusta connotazione alla scuola di Caltanissetta, di cui Giovanna Cavarretta, critico d’arte di consolidata estimazione ha curato con entusiasmo e grande professionalità. Una mostra di sette artisti nisseni, tenutasi a Bagheria, qualche settimana fa, al Centro d’arte e cultura < Pietro Montana>. Per pluralità di linguaggio si intende il modo personalissimo, originale, singolare con cui ogni artista, appartenente alla scuola di Caltanissetta, esprime sé stesso nelle sue opere, pur mantenendo in modo costante e lineare le linee guida e i canoni che contraddistinguono tutti gli autori, e la stessa scuola. Elementi comuni che rendono la collettività dei sette artisti, la ormai notissima e apprezzatissima scuola nissena. 
Una fama, non relegata solo al luogo dove loro vivono la quotidianità, ma anche a livello nazionale e internazionale, come è giusto che sia, per autori capaci di un’arte estetica nuova, al passo coi tempi moderni, contemporanei, d’avanguardia. Nel titolo “UN linguaggio plurale” l’articolo indeterminativo iniziale “UN”, dal carattere maiuscolo, vuole sottolineare che il messaggio proposto è unico per ogni autore, ma plurale nell’ambito della stessa scuola. Addentrandoci nello specifico, diremo che gli autori che ne fanno parte, sentono forte l’appartenenza alla propria terra, affondano le radici nel tessuto antropologico, qualità essenziale per trarre l’humus della propria specificità, in una “sicilianità” sentita in modo profondo, lo stesso sentire di tutto il popolo siciliano, unito dallo stesso modo di comprendere, agire, proporsi. Una profondità, dove si trova il germe originario, che non solo è origine dell’arte specifica di cui stiamo trattando, ma input che dalle origini segue l’evoluzione, verso un futuro proteso all’infinito. Un tempo-non tempo circolare, che è eternità, di cui la scuola nissena vuole farsi portatrice nell’espressione artistica che la rappresenta. Tale connotazione, affonda le radici nel mito, e si fonde con il passato storico, dal quale non vuole distaccarsi perché da esso è nata la scuola, a partire dagli anni 70, e al quale si sente di appartenere per nascita, non solo come scuola artistica ma come frutto della terra siciliana, a cui riconosce il merito di averle dato un gusto e un sapore genuino. Quindi sicilianità, mito, storia, origine, evoluzione nel futuro, progresso, adesione alle nuove tecnologie, che utilizza con dimestichezza, e ancora adattamento al linguaggio odierno, moderno col quale intende interagire con le nuove generazioni, in modo che possano capire il messaggio, che pur nella sua modernità è facilmente leggibile e interpretabile, con l’occhio attento dello spettatore appassionato d’arte. Sette sono i pittori e gli scultori che fanno parte della scuola di Caltanissetta: Calogero Barba, Lillo Giuliana, Michele Lambo, Giuseppina Riggi, Salvatore Salomone, Franco Spena, Agostino Tulumello. La scuola nissena, pur alimentandosi e tenendo conto del passato, per l’appartenenza alla terra isolana bella, unica per tradizione, storia, rompe con i vecchi canoni stilistici, per giungere a un’arte autonoma, manifestazione visiva di un’opera d’arte unica nel suo genere, che non vuole rimanere isolata, ma vuole proporsi e proporre le opere non solo oltre lo stretto di Sicilia, a livello nazionale, vuole farsi conoscere, come già avviene in modo capillare, anche e soprattutto a livello internazionale. Non solo come materia che viene plasmata, resa leggibile, ma materia e pittura che diventa vera arte poetica. Come la poesia, vuole esternare sentimenti, parole, messaggi con tecniche d’avanguardia, moderne tecniche, tecnologicamente avanzate, che rendono possibile, come avviene per i poeti, i cui strumenti di lavoro sono carta e penna, l’esternazione dell’eternità tramite il linguaggio poetico, anche semantico di lettere, parole, suoni, ritmo, musicalità e soprattutto un tessuto artistico che possa proiettare lo sguardo dello spettatore oltre la siepe leopardiana, per consentire la lettura e la proiezione in uno spazio che perda i confini, e venga proiettato all’infinito. Un’arte che fa riflettere, soprattutto sul senso della vita, perché nasciamo, perché viviamo, dove andiamo. Un pensiero trascendente trasposto nelle opere d’arte, e nello stesso tempo proiettato all’infinito cosmico. Un pensiero e un linguaggio artistico d’alto valore universale, degno di essere seguito e attenzionato da un pubblico sempre più vasto.

                                                                                                           Dorothea Matranga   

 



 

domenica 31 marzo 2019

ARTICOLANDO ( 30 ) : ARTICOLO DEL PROF: GIOVANNI TERESI: “DIRE L'INDICIBILE…POESIA, LETTERATURA ED ARTE NELLE PSICOTERAPIE D’AVANGUARDIA”. "IL SENSO DELLA VITA"







Articolando

 


Articolando, è la rubrica per tutti gli appassionati  della poesia, dell'arte, della storia, della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni, relazioni e articoli strettamente culturali.
Chiunque volesse pubblicare può farlo mandando i propri scritti all'indirizzo di posta elettronica
tonycausi@alice.it grazie!


In questo n. 30 ritorna il Prof. GIOVANNI TERESI latinista e storico con un suo articolo dal titolo:“Dire l’indicibile…Poesia, letteratura ed arte nelle psicoterapie d’avanguardia”. “Il senso della vita”.

 Una lieta lettura a tutti voi!



“Dire l’indicibile…Poesia, letteratura ed arte nelle psicoterapie d’avanguardia”

                                                          “Il senso della vita”

L’uomo sensibile prova sempre a distanza di secoli un’emozione davanti ad un’opera d’arte o ad una scoperta archeologica importante. E’ una connaturale sensazione per il messaggio di continuità, di eterno che l’opera trasmette; emozione  per l’immediato passaggio del suo valore dal passato al presente. La ragione si nutre di sensazioni, di ricordi, di eventi, di arte, di letteratura e di poesia. Il senso della vita dipende quindi da importanti rapporti interdipendenti quali:
Diligenza/forza
Astuzia/sopravvivenza
Razionale/irrazionale
Regole/comportamenti
 Limite/infinito
 
Rapporti che cambiano a seconda del grado di sensibilità ed istruzione, ma che a volte, come sappiamo, sono influenzati da fattori esterni comportamentali o derivanti anche da una congenita appartenenza ad una determinata razza.
Se volessi affiancare i primi quattro rapporti all’arte, alla letteratura ed alle religioni, direi che:
il Davide di Donatello esprime i rapporti: Diligenza/forza,  Astuzia/sopravvivenza,
la Divina commedia di Dante il rapporto Razionale/irrazionale,
le diverse religioni i rapporti: Razionale/irrazionale e Regole/comportamenti.
Le religioni influenzano il senso della vita ponendo problematiche e diatribe per l’eutanasia, l’aborto, il divorzio, manipolazione genetica etc.
Ma il senso della vita dipende anche da determinate eguaglianze ben note:
Ansia = incertezza 
Odio = guerra
Pace = amore
 Cultura = apertura mentale
 Conoscenza = Sapienza terrena
 
In quest’ultima eguaglianza si estrinseca l’obiettivo preponderante dell’homo sapiens. Si è sempre lottato e si lotterà per la conoscenza ma nel limite della sapiente ragione umana e non soprannaturale. L’uomo che possiede la dote dell’arte si avvicina con l’ispirazione, isolandosi, ad uno stato di catarsi ed in quel momento il pensiero/ragione prevale sull’essere materiale.
L’arte, la letteratura e la poesia sono placebo della mente (mens sana in corpore sano). Così è stato provato che a volte un’immagine, un verso conosciuto, una canzone o una lirica, per le emozioni o valori che sanno trasmettere, possono liberare da uno stato comatoso  un soggetto incidentato.
L’uomo costruisce e distrugge in modo disordinato rispetto al disegno della forza soprannaturale che è la vita stessa. Se si pone domande che non possono avere soluzioni cade nelle varie forme di depressione (depressione per insoddisfazione, per delusione, per dolore, per autodistruzione).
La mente umana è come una sfoglia di cipolla, alterare l’equilibrio di positive eguaglianze può portare ad uno squilibrio mentale.
Le varie forme espressive dell’arte, senza dubbio, rientrano nelle psicoterapie d’avanguardia.
Per dare un senso alla vita con tutte le sue sfaccettature io ho composto la lirica “Segmenti sospesi”  che lascio a voi interpretare:
Segmenti Sospesi
Tra aria ed acqua,
nella luce e nel buio;
tra mare e terra,
negli abissi e limiti;
tra il nulla e l’essere,
nell’ignoto e conoscenza;
tra sogno e realtà,
nell’incoscienza e verità;
tra parole e musica,
nel disordine e armonia;
tra odio ed amore,
nel dolore e serenità;
perenni, brevi, fragili
segmenti sospesi
di vita legano
momenti di tempo.

Giovanni  TERESI

(Nella foto: il latinista, storico e poeta Prof. Giovanni  TERESI)

martedì 12 marzo 2019

A PALERMO INAUGURAZIONE DELL'ACCADEMIA REGIONALE DEI POETI SICILIANI FEDERICO II




Sabato  16 marzo 2019 alle ore 10.30 a Palermo, si svolgerà l'inaugurazione 
dell' Accademia Regionale dei Poeti Siciliani Federico II, presso il Palazzo dell'Assemblea Regionale Sala Mattarella. L'Accademia è nata  dall'idea  alcuni anni fa del poeta Totò Mirabile, durante il suo giro di Sicilia, culminato nell'opera "Le tabelle di luogo ed i luoghi di Sicilia". L'Accademia è stata fondata oltre che da Totò Mirabile Presidente Rettore, anche dai poeti Antonino Causi, Filippo Scolareci, Antonio Barracato, Giuseppe Sanzeri, Angela Bono, Salvatore Cappalonga, Daniela Evoli e Francesco Rigano.
 
Sono previsti: Saluti del Presidente Rettore Totò Mirabile, intervento del Presidente Onorario Prof. Tommaso Romano sul tema "Tradizioni ed identità a  confronto in Sicilia". Nel corso della manifestazione culturale verranno assegnati i seguenti riconoscimenti ad alcuni noti personaggi siciliani che si sono distinti.
                    
Premio alla Carriera al Presidente della Regione Siciliana On. Nello MUSUMECI;
 
Premio alla Carriera al M° Puparo Francesco Salamanca.
 
Verranno nominati accademici onorari il M° Carlo PULEO, On. Presidente Gianfranco MICCICE', Dott. Antonino DORIA e la cantante folk Cinzia SCIUTO.                   
 
A tutti gli accademici presenti saranno consegnate le insegne.
 
Il Vice Presidente Rag. Filippo Scolareci porgerà i saluti conclusivi a tutti i presenti.