Articolando,
è una rubrica per dar voce a tutti gli amanti della poesia, dell'arte, della
storia, della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni,
relazioni e articoli strettamente culturali.
Chiunque volesse pubblicare può farlo mandando i propri scritti
all'indirizzo di posta elettronica
tonycausi@alice.it grazie!
In questo n. 39 incontriamo la critica letteraria Alessandra Di
Girolamo che recensisce la silloge poetica “Cristalli di luce “ della poetessa
Rosa Maria Chiarello edizione Associazione Culturale La Biglia Verde.
Proficua
lettura a tutti voi!
RECENSIONE
di Alessandra Di Girolamo
alla
silloge poetica “Cristalli di luce” di Rosa Maria Chiarello
Come mi piace ricordare, meglio che vivere, del resto che differenza fa!”
(Roberto Benigni).
All’inizio mi è sembrata una poesia triste, molto triste … ma rileggendo le
liriche mi sono accorta che il ricordo, in questo caso, non può essere
associato alla tristezza ma ad una vita felice, vissuta con quella intensità
che mai si potrà scordare.
La silloge poetica di Rosa Maria Chiarello, rappresenta un lungo viaggio
dentro alle emozioni più nascoste. La poetessa ci racconta dei suoi affetti,
dei suoi legami, dei momenti passati che mai potranno tramontare perché anche
se passati continuano, come “cristalli di luce”ad illuminare ogni giorno della
sua esistenza.
Un flusso continuo di nostalgiche sensazioni, un connubio tra passato e
presente che ,a volte, si fonde confondendosi tra ciò che è stato e ciò che
ancora è. Anche la coniugazione di molti verbi all’interno delle liriche aprono
quel varco di speranza che accompagna una presenza non più fisica ma
spirituale.
“ Sono qui seduta sulla tua sedia in questa casa vuota. Tutto mi parla di
te. Tu sei la mia mamma e sei la più forte, io ti guardo e sto in silenzio. Tu
sorridi, chiudi gli occhi e te ne vai”.
Questo legame indissolubile con la mamma è qualcosa di veramente straziante
ed emozionante. L’autrice dedica molti versi alla madre e in ogni singola
parola si respira questa sua grande disperazione di non averla fisicamente più
accanto a lei! Per fortuna Rosa Maria Chiarello percepisce il suo immenso amore
sotto forme diverse.
“Il mio Angelo sei, riconosco il tuo profumo, il tuo incedere dolce e
delicato”.
Tante le liriche rivolte alla famiglia; poesie scritte per il suo adorato
papà, la sua nonna, ma anche i suoi figli, gli amici, persone a lei molto care,
che continuano ad accompagnare il suo cammino.
Dolcissimi i versi cantano la sua spensierata infanzia a casa della nonna,
con tradizioni e costumi del paese.
“Pomeriggi assolati di una estate paesana. Un mulo carico di biada si
trascina col suo padrone. Ci coccoli con le brioscine di Agostino e col
girasole appena sfornato”.
Versi delicati, semplici, diretti, accessibili a tutti! D'altronde la
poesia secondo me deve arrivare in modo diretto ad ogni interlocutore, deve
essere percepita con grazia ma senza troppa difficoltà di interpretazione.
Si parla anche di un amore che, a volte, rappresenta un’alba altre un
tramonto ma che pur sempre è linfa vitale per un cuore sincero e puro.
“Vieni via con me, non andare, stringimi forte, fuori è notte. Staremo
ancora insieme nel percorso della vita intrisa di sogno e verità”.
L’autrice nelle sue poesie parla spessa con Dio, gli chiede di riunire i
popoli della terra, di mantenere la pace e far risorgere l’uomo nell’abbraccio
dell’amore.
“Confido in Te Signore e nel tuo Sostegno”.
Desiderio di un mondo migliore, dove solo la solidarietà, l’integrazione,
il rispetto possono scuotere le coscienze di molti. Rosa Maria Chiarello scrive
di quei barconi colpiti da onde folli del mare, racconta di corpi provati, di
sconforto, di disperazione … ma anche di mani che si giurano eterno amore
guardando le stelle.
Tanti i temi presenti in questa raccolta di poesie, notevoli spunti di
riflessione riemergono da ciascuna lirica; il tema centrale, come ho già
scritto, è il ricordo che avvolge qualsiasi pensiero dell’autrice. Ricordi che,
come radici di una pianta,le trasmettono sicurezza, conforto, pace, aiutandola
ad affrontare le difficoltà che la vita ogni giorno le presenta. Ne scaturisce
un vissuto felice, una famiglia unita, tradizionale, legata alle feste, alle
usanze del proprio paese. Tutti questi elementi assemblati fra loro, permettono
a Rosa Maria Chiarello di trovare sempre quella luce in fondo alla sua anima
che la aiuta a dare un senso ad ogni suo respiro.
Concludo questa recensione raccomandando i lettori di rileggere più volte i
versi dell’autrice al fine di poter apprezzare fino in fondo il senso delle sue
liriche.
CITAZIONE
“Non so pensarti sulla nuda terra, non so consolarmi al pensiero che non ci
sei. Seduta sul tuo letto sento ancora il tuo profumo, mi aggiro per casa alla
ricerca di te, annuso i tuoi abiti e tutto ciò che ti appartiene, mi aspetto
che da un momento all’altro entrerai da quella porta. Ma non lo farai”.
(Nelle
foto: dall’alto Alessandra di Girolamo, la copertina della silloge “Cristalli
di luce” e Rosa Maria Chiarello)