venerdì 27 aprile 2018

ARTICOLANDO ( 20 ) : RECENSIONE DEL POETA FRANCESCO CAMAGNA AL VOLUME "VITTIME DI STRAGI" DEL POETA; SCRITTORE E COMPOSITORE SALVATORE MIRABILE








Articolando


Articolando, è una nuova rubrica per dar voce a tutti gli amanti della poesia, dell'arte, della storia, della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni, relazioni e articoli strettamente culturali.
Chiunque volesse pubblicare può farlo mandando i propri scritti all'indirizzo di posta elettronica
tonycausi@alice.it grazie!


In questo n. 20 incontriamo il poeta FRANCESCO CAMAGNA  con una sua  recensione al libro
"VITTIME DI STRAGI" Riflessioni poetiche, 2017 Edizioni Museo Mirabile Marsala, del poeta, scrittore e compositore SALVATORE MIRABILE. 

Auguro a tutti voi una riflessiva lettura!






VITTIME DI STRAGI”  DI SALVATORE MIRABILE

RECENSIONE
di FRANCESCO CAMAGNA

Si può affermare che la poesia di Salvatore Mirabile, poeta nativo di Chiusa Sclafani (PA), ma che vive ed opera a Marsala, ormai da più di quarant’anni, si muove lungo due direttrici che ne segnano il percorso artistico e letterario: da un lato il recupero della tradizione e della memoria personale e collettiva ( di cui sono una prova tangibile i reperti della civiltà contadina da Mirabile raccolti e custoditi presso il museo da lui creato), dall’altro la passione e l’impegno civile che lo hanno condotto a comporre numerose liriche che rappresentano una sorta di lotta poetica contro ogni forma di sopraffazione e violenza presente nella nostra società.

Il volume “Vittime di stragi”, l’ennesimo di una ricchissima produzione letteraria- che lo ha visto consegnarci testi di teatro, narrativa, poesia, saggistica- è una raccolta, in dialetto siciliano con traduzione in lingua italiana, di quaranta racconti in versi, in cui alla maniera degli antichi cantastorie, si narrano le storie di una lunga serie di  stragi di cui l’uomo si è reso responsabile, a partire dalla Strage degli innocenti, progettata e realizzata dal Re Erode,arrivando fino a quelle più recenti, ossia le stragi della Seconda Guerra  Mondiale e del Nazismo, gli attentati terroristici e quelli mafiosi. Un’ infinita scia di sangue che abbraccia tutta la storia dell’umanità.

“Sei ancora quello della pietra e della fionda” diceva Quasimodo, a proposito dell’uomo del suo tempo, quello che era stato artefice degli orrori della Seconda Guerra Mondiale.
In effetti, un filo rosso del sangue ingiustamente versato, ricollega la Strage degli innocenti con le vicende efferate di sterminio  contemporanee, come l’attentato delle Twin Towers.
Mirabile offre un campionario vasto, esaustivo  della crudeltà umana; la mostra in tante forme e modalità, attraverso racconti precisi e dettagliati dei fatti, usando le sue indubbie capacità di poeta, cantastorie ed affabulatore. E’ sempre osservatore attento e documentato della storia e delle dinamiche che la pervadono. Spesso fa la sua comparsa l’indignazione, la rabbia dinanzi alla cattiveria degli esseri umani. Talvolta, il poeta si erge a giudice che valuta la condotta ed esprime una condanna senza attenuanti e senza appello, evidenziando la responsabilità che risiede nella libertà di scelta di fronte al dualismo fra bene e male.  “Eppuru la marvagità e la cattiveria è tanta/ ca l’omu spissu s’annorva e stravidi la rialtà/ e si cridi lu Patri Eternu e di nenti si scanta/ ammazza e s’ammazza pi la so meschinità”. (da La Straggi di li Turri Jèmmuli).

Un osservatore, dunque, non neutrale,ma che si pone domande, vorrebbe scavare nella psiche degli autori : “Ma chi ci vinni ‘ntesta a chissi svinturati” , si chiede a proposito della strage dell’ undici settembre.  Lo  sguardo del poeta- narratore è, comunque,sempre pieno di  commozione e pietà umana: leggendo il volume,rimane impressa nella memoria la descrizione della tragica situazione vissuta da Nunzio Asta, padre dei due gemellini dilaniati da un’autobomba a Pizzolungo insieme alla madre. Egli si trova a passare dal luogo dell’attentato ,non trova nulla della Volkswagen della moglie e torna a lavorare in officina. Poi, giunge la telefonata della scuola a risvegliarlo bruscamente : “ e a stu puntu nun c’è nenti co cunsola”.

Mirabile riesce a trattare temi così delicati e dolorosi, rispettando nel  contempo quelli che sono i canoni stilistici ed estetici della poesia. Egli padroneggia contenuto e forma della scrittura, concilia perfettamente la fedeltà al dato storico  con la capacità di suscitare emozioni profonde nel lettore, offrendogli pure innumerevoli spunti di riflessione su vicende storiche di cui deve essere custodita la memoria.

FRANCESCO CAMAGNA


(Nelle foto: dall'alto  il volume "Vittime di Stragi", il poeta Francesco Camagna, il poeta, scrittore e compositore Salvatore Mirabile autore del libro). 




lunedì 23 aprile 2018

A GIBELLINA (TP) 2^ EDIZIONE DI "PERCORSI CULTURALI DI POESIA, MUSICA, PITTURA E ARTE VARIA"







Domenica 29 aprile 2018 alle ore 16.30 a Gibellina (TP), presso il Baglio Di Stefano, si svolgerà la 2^ edizione di "PERCORSI CULTURALI DI POESIA, MUSICA, PITTURA E ARTE VARIA".

Organizzazione e presentazione a cura di Margherita Fontana Presidente FI.DA.PA. sezione di Gibellina , Alba Pagano, poetessa e Calogero Cangelosi poeta.

Saranno presenti poeti, pittori e musicisti delle province di Trapani, Palermo e Agrigento. 

Ci sarà anche una mostra di arte varia, squartucciati e ricami.



Ingresso libero. Da non perdere!

(Nella foto: il logo FI.DA.PA).

ARTICOLANDO ( 19 ) : UN ARTICOLO DEL POETA E TRADUTTORE MARCO SCALABRINO DEDICATO AL POETA E SAGGISTA FRANCO LOI







Articolando 



Articolando, e' una nuova rubrica, nasce per dar voce a tutti gli amanti della poesia, dell'arte, della storia,  della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni, relazioni e articoli strettamente culturali. Chiunque volesse pubblicare può farlo mandando i propri scritti all'indirizzo di posta elettronica tonycausi@alice.it  grazie!



In questo n.19  ritroviamo il  talentuoso poeta dialettale, traduttore e scrittore, Marco Scalabrino con un articolo dedicato al poeta e saggista Franco Loi . 
Buona lettura a tutti voi !




FRANCO LOI

di Marco Scalabrino


“Per anni sono andato in giro con il registratore o un taccuino in tasca e quando sentivo qualcuno parlare in dialetto mi avvicinavo, gli facevo delle domande, mi mettevo a chiacchierare, e poi a casa trascrivevo tutto, mettendolo in poesia”. Così Franco Loi in un’intervista rilasciata a Luigi Mascheroni del maggio 2007.     

Il numero 10 de IL PARLAR FRANCO, la rivista di cultura dialettale e critica letteraria, edita da Pazzini Stampatore Editore in Verucchio (RN), sottotitolato Al traguardo degli ottant’anni, è interamente dedicato a Franco Loi. Un numero prezioso, sia nella accuratissima veste grafica, che consegna in copertina una bella foto in bianco e nero del poeta, sia nelle fitte righe delle oltre centottanta pagine, che ne costituiscono di fatto una monografia. Consolidati la direzione di Gualtiero De Santi e il comitato di redazione: Manuel Cohen, Massimo Gigli, Gianfranco Lauretano e Pier Giorgio Pazzini, qualificate le testimonianze ospitate nelle due parti del volume: Edoardo Zuccato, Manuel Cohen, Mimmo Grasso, Maria Lenti, Giuliano Ladolfi, Gualtiero De Santi, Daniele Maria Pegorari, Matteo Martelli, Emiliano Alessandroni, Alberto Sisti, Renato Pennisi, Guido Monti nonché Milo De Angelis. Riporteremo, in questa rapida rassegna, solo alcuni passi dei saggi raccolti nella Rivista, privilegiando di mettere in luce il rapporto saldissimo fra Loi e il dialetto. Fra virgolette, poi, risuonerà la “voce” dello stesso Loi. Confidiamo che, malgrado il limite dovuto alla frammentarietà e alle lacune della odierna esposizione, questi stralci possano comunque essere indicativi della poesia di Franco Loi.
Loi è stato come pochi altri – assevera Edoardo Zuccato – un poeta immerso nel suo tempo, il quale è caratterizzato da una babelica commistione il cui esito estetico non poteva essere un improbabile monolinguismo. Cresciuto in quella che allora era l’estrema periferia della città, dove la presenza di operai immigrati era altissima, [è] naturale dunque che la lingua prevalente (il milanese) subisse un processo di  contaminazione con le lingue che gli immigrati portavano con sé. È vero che il dialetto che Loi ha ascoltato a metà Novecento era in forte trasformazione, ma è altrettanto vero che lui vi ha messo parecchio di suo modificandolo per fini estetici. Questo può spiegare, almeno in parte, il carattere non puro della lingua di Loi, la [cui] raccolta Stròlegh (1975) si è subito segnalata per la peculiarità del suo linguaggio, il suo uso molto libero del dialetto, evidente già dalla nuova grafia da lui adottata su consiglio di Dante Isella.

Nato a Genova nel 1930, da padre cagliaritano e madre colornese, all’età di sette anni si trasferisce a Milano con la famiglia. Le sue raccolte I cart e Poesie d’amore sono rispettivamente del 1973 e del 1974, ma sarà con Stròlegh del 1975 che si imporrà all’attenzione degli addetti ai lavori. Il dialetto, o meglio la lingua adottata da Loi – asserisce Manuel Cohen –, quella della sua formazione nel suburbio meneghino, è quella parlata dalla “gente, sì veneta, emiliana, cremonese, meridionale, ma tutta milanese, poiché tutti si ingegnavano di parlarlo questo dialetto di Milano, questa lingua che ci apparteneva”. Romanzo memoriale in versi suddiviso in 42 sezioni variamente articolate e di lunghezza variata, dove domina uno stampo di endecasillabo naturale sapidamente piegato, Stròlegh, opera straordinariamente eccentrica e rivelante tutta intera la quiddità dello stile di Loi, presenta le due grandi direttive riprese e continuate nel corso della sua versatilissima opera in versi: la dimensione poematica rinnovata per altre e nuove vie in Teàter (1978), L’angel (1981), Liber (1988), e la dimensione lirica, precipuamente attestata nella seconda sezione del poema.
Chiarisce lo stesso Loi in una nota: “In quel periodo ero giunto, nel mio tentativo di sciorinare tutto quello che avevo dentro, a una tale libertà espressiva che, all’interno della musica lombarda, mi ritrovavo un variegatissimo vocabolario d’ogni regione e nazione. Quando ho fatto l’esperienza della poesia, ho scritto in dialetto milanese: ho composto 119 poesie in un solo mese, il settembre del 1965. Quando cinque anni dopo ho incominciato a scrivere Stròlegh di nuovo ho scritto in milanese, cioè in una lingua che ha tutta la libertà del mio pormi al servizio della poesia, piuttosto che volerla dominare e condurre secondo i miei intenti. Allora inventavo le parole, le trovavo, le deformavo … salvo constatare poi che erano giuste e funzionavano. Vivevo una particolare condizione, che ho in parte descritto in Teàter: giravo per la stanza recitando ad alta voce i momenti della memoria e gli istanti poetici di quel mio presente. La poesia sembrava provenire da un altro o comunque da una sfera oggettiva, a cui il mio Io prestava ascolto, i miei sensi e il mio cuore prestavano la passione a cui la mia mente assisteva”.

L’impressione che si ricava dalla lettura di L’angel, romanzo in quattro parti, è quella sostiene Gualtiero De Santi – di un andamento improvvisativo, aperto a tutto, libero da regole predeterminate. La lingua di mescolanze e contaminazioni inventata e a suo modo reimpostata e rinnovata da Loi, con un certo italiano che vive ai confini del dialetto e il dialetto di Milano e delle periferie che s’aggroviglia con le parlate liguri e colornesi e con le decine di gerghi dell’immigrazione interna, anche in questo caso offre il campo a una miscela esplosiva. La lingua poetica di Loi – dati la particolare biografia dell’autore, il naturale métissage di cui egli pare essere portatore e la sua opzione espressiva – è un impasto unico, in sé non facilmente ripetibile. L’eco ispirativa viene lasciata risuonare sui punti nei quali il frullare magnetico delle esperienze collettive (e insieme delle personali del poeta nell’incontro con tutto questo popolo) ritrova motivi di accordo e di nuove fusioni e collisioni ... rendendo possibile per Loi anche l’iscrizione di una propria espressione colta, personalissima e inventiva. La poesia de L’angel si presenta insomma ampiamente contrassegnata da uno stigma e disegno al plurale, da una semantica collettiva.

Nel passaggio dagli anni ‘70 agli anni ‘80, i critici – specifica Daniele Maria Pegorari – colgono un progressivo mutamento nell’uso del volgare milanese, da una intenzionalità mimetica e protestataria a un maggior tasso d’intimismo e di esplorazione dei territori della nostalgia e della innocenza perduta. Così il dialetto diviene addirittura un medium metafisico e vagamente surreale, col quale poter discorrere della bellezza e della ricerca di Dio, approfittando di una libertà di combinazione sintattica che il parlato dialettale consente. Loi, che del proletariato del suburbio milanese era stato l’interprete più fedele e sorprendente negli anni più aspri del conflitto sociale, ora procede a una progressiva sottrazione degli elementi contestuali che è anche un alleggerimento della lingua, via via privata della sua precedente robustezza espressionistica e delle punte sarcastiche o rancorose, per divenire più rarefatta e fiabesca. Questo nuovo orientamento lascia lo spazio a un frammentismo lirico che rinnova il legame di continuità col novecentismo più conclamato. La brevità tendenziale dei testi corrisponde a un restringersi della vita, un suo condensarsi in spazi minimali o residuali, circondati da un’“aria” onnipresente, un universo in espansione costante, che relativizza la condizione umana e parrebbe dimostrare scientificamente l’esistenza di Dio. Al suo apparire nel ventesimo secolo, Loi ha mantenuto, sì, la forza del suo linguaggio, quello che il poeta aveva fatto suo in Stròlegh, ma non pare più potersi attendere un riscatto politico, né tanto meno meritarsi un’apoteosi epica, cui il poema del 1975 in buona sostanza tendeva: ora quel potenziale eroe collettivo si è frantumato in una miriade di incompiuti personaggi da commedia grottesca o da dramma metropolitano. La scrittura dell’ultimo Loi è ascolto più che pronuncia e questo modifica sostanzialmente anche lo statuto del suo stesso ricorso al dialetto.

Chiudiamo, come abbiamo aperto, con le parole di Franco Loi – fra i cui altri lavori citiamo: Arbur (1994), Verna (1997), Amur del temp (1999), Isman (2002), L’aria del temp (2008) – in risposta alle domande di Flora Restivo, in una intrigante intervista scovata sul web: “Il mio intento era la ricerca della verità. Nel 1965, mi capitò tra le mani l’edizione Vigolo dei Sonetti del Belli. La lettura di quelle poesie mi colpì. Trovavo, finalmente, un poeta che “partecipava” alla vita di un popolo. Sono stato indotto a provarci anch’io. Volendo parlare di personaggi operai e vittime della guerra, pensai che non avrei potuto farlo in italiano, che dovevo usare la loro lingua e così, indotto dalla materia di cui volevo trattare, volli scrivere in milanese. Fu così che scopersi di avere il milanese dentro di me più di quanto pensassi e scopersi la poesia. Non scrivevo più secondo quanto la mia consapevolezza dettava, ma, se così posso dire, mi lasciavo scrivere, era tutto me stesso che partecipava all’evento – corpo, anima, memoria conscia e inconscia – e “dettava dentro” in una lingua che non era la mia usuale. In milanese avviene il miracolo: non è più il mio ego o la mia consapevolezza o la mia mente, ma sono tutte queste cose assieme, e anche ciò che non so individuare di me, che sudano le parole. Forse si può dire: Io più Dio. Sicuramente la gioia che mi è esplosa durante il fare poetico è quella che cerco ancora oggi e penso mi esprima di più.”  

(Nelle foto: l'autore dell'articolo il poeta e traduttore Marco Scalabrino e il poeta, saggista Franco Loi).  

venerdì 20 aprile 2018

LA VIA DEI LIBRAI la città che legge 3^ edizione Palermo 21/22/23 aprile 2018












La Via dei Librai

La Città che Legge | III Edizione
21/22/23 Aprile 2017

PROGRAMMA


VENERDÌ 20 APRILE 2018
SAN GIOVANNI DECOLLATO
19.00 Aeolian Vocal Ensemble. Direttrice Monica Faja, pianoforte Rosalba Coniglio, percussioni
Gaspare Renna (in coordinamento con Rassegna Cori al Centro)

SABATO 21 APRILE 2018

1. ISOLA VINCENZO CONSOLO | Piano della Cattedrale
9.45 Inaugurazione. Piano della Cattedrale. Con la partecipazione degli alunni del Convitto
Nazionale G. Falcone.
10.00/12.00 La scuola si apre al Cassaro: lezioni open space. Lezioni sul piano della Cattedrale. A cura dei
docenti del Convitto Nazionale G. Falcone.
11.00/11.45 Presentazione della rivista dell’Arcidiocesi di Palermo: Poliedro. Con Nuccio Vara, Carmelo
Torcivia, Alessandra Turrisi.
12.00/12.45 Presentazione del libro “Viva Palermo e Santa Rosalia” di e con Sara Favarò,
SIE Salvatore Insenga Editore.
15.30/16.45 Rappresentazione degli alunni del Liceo Classico Vittorio Emanuele II. “Per l’uccisione di
Eratostene” di Lisia e “L’unione delle donne sconfigge la guerra” tratto dalla Lisistrata di
Aristofane.
17.00/17.45 Pièce di teatro civile: “Lamentu per la morte di Peppino Impastato” di Valeria Siragusa con
Marìka Pugliatti e Giacomo Tesauro. Regia: Roberto Greco.
18.00/18.45 Presentazione libro “Rosalia” di Emanuele Alotta, Edizioni Ex Libris. Conversano con l’autore
Carlo Guidotti, Sergio Quartana, Don Gaetano Ceravolo. Modera: Teresa Di Fresco.
19.00/19.45 Presentazione del libro: “L’Esilio di Barbiana” di Michele Gesualdi, San Paolo Editore. Con
Sandra Gesualdi, Fondazione Don Lorenzo Milani, Francesco Lombardo, Associazione Cassaro
Alto. Modera, Fernanda Di Monte, giornalista, responsabile eventi Librerie Paoline di Palermo.
21.00/21.30 “Canzuni e sunati a ballu”. Concerto di Angelo Daddelli & i picciotti per La via dei librai.
21.30/22.30 “Lo scordabolario” di e con Salvo Piparo, con la partecipazione della famiglia Argento.
2. ISOLA SALVATORE QUASIMODO | Via Collegio di Giusino
11.00/11.45 Presentazione del libro “Milza Blues” di Davide Ficarra, Navarra editore. Interviene con
l’autore il giornalista Camillo Scaduto.
12.00/12.45 Presentazione libro “Un Safari in città” di e con Adele Cammarata e l’illustratrice Mariella
Cusumano, Splen Edizioni.
16.00/16.45 Presentazione libro “Mekvle” di Maurilio Mangano, Urban Apnea edizioni.
17.00/17.45 Presentazione libro “Palermo non vorrei contraddirti” di e con Gloria Minafra e con
Margot Pucci, Spazio Cultura edizioni.
18.00/18.45 Reading “Modus legendi: Palermo legge”, con Angelo Di Liberto e altri autori. Intro
ducono Renata Prescia e Rosanna Piraino.
19.00/19.45 Presentazione libro “Graffiti di ombre” di Angelo Gambino, 500g Edizioni. Interviene
con l’autore, l’editore Francesco Teriaca.
3. ISOLA LEONARDO SCIASCIA | Piazza Bologni
10.00/10.45 Presentazione del libro “I Vini dell’Etna e della provincia di Catania” di Salvatore
D’Agostino, 500g edizioni. Intervengono l’autore Salvatore D’Agostino, l’editore
Francesco Teriaca e la Prof.ssa Dora Cordone, Responsabile Enoteca “Bibendum
Vini”.
11.00/11.45 Presentazione libro “Storia della chiesa di Sant’Euno e della Confraternita dei
Seggettieri (portantini) che la fondò”, a cura di Genius Loci Edizioni, modera C. Lo
Curto.
12.00/12.45 IPM “Malaspina” e UMdL insieme per la lettura. Intervengono: Michele Capitano,
direttore IPM, Miriam Barrale, funzionario della professionalità pedagogica IPM, Alli
Traina, scrittrice, Piergiorgio Di Cara, scrittore e Vice Questore aggiunto della PS,
Nicola Bravo, presidente del CCN Piazza Marina & dintorni.
16.00/16.45 Presentazione libro “L’infelice vita di Deborah con l’acca” di e con Marina Caserta, Le
Chiocciole edizioni. Modera: Clotilde Arizzi.
17.00/17.45 Presentazione del libro “Ars sana in mente insana” di e con Gino Pantaleone e Pino
Clemente, Medinova edizioni.
18.00/18.45 “La città che racconta”. Conversazione sul Festival Letterature Migranti, con Davide
Camarrone, direttore del FLM e con Fausto Melluso, Arci.
19.00/19.45 Incontro sul tema “Il piacere di leggere come diritto di cittadinanza” a cura di Cidi e
Navarra Editore. Partecipano Maria Rosa Turrisi, Rita La Tona, Teresa Milia, Gilda
Terranova. Modera Ottavio Navarra.
Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”
10.00/21.00 Sala della Congregazione delle Missioni, mostra “Il libro racconta... La narrativa per
l’infanzia dall’inizio dell’800 al 1960” realizzata dall’Ufficio Catalogazione della
Biblioteca Centrale della Regione Siciliana. Il Teatro Massimo in Biblioteca. Sala
Consultazione: esposizione di costumi, bozzetti e altri materiali d’archivio, proie
zioni delle opere. Visite guidate all’interno del Collegio Massimo dei Gesuiti, a cura
dei ragazzi del Liceo Vittorio Emanuele, nell’ambito di un progetto di alternanza
scuola-lavoro.
Visite guidate all’interno del Laboratorio di restauro della BCRS, per mostrare
l’attività di restauro e legatura dei materiali cartacei e membranacei.
Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Belmonte Riso
9.00/23.00 Università degli Studi di Palermo, Dipartimento DICAM, “Omaggio a Dedalo. Libri
come Architetture”, workshop con gli studenti e presentazioni di libri.
17.00/17.45 Presentazione del workshop, con Patrizia Li Vigni, Direttore del Polo regionale per
l’arte moderna e contemporanea, Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo,
Luca Merlini, Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Malaquais, Antoni
no Margagliotta, Università degli Studi di Palermo, Giuseppe Scuderi, Associazione
Cassaro Alto.
Freschette Caffè Riso
9.00/23.00 Dipartimento di architettura dell’Università di Palermo, esposizione delle pubblica
zioni prodotte.
16.00/16.45 Presentazione libro di Cinzia Scaffidi, Slowfood Editore.
18.00/18.45 Presentazione libro “Aprile” di Jérémie Lefebvre, Fandango Libri editore.
19.00/19.45 Presentazione libro “Campi Aperti” di Alessio Arena, Ex Libris Editore, moderatore
Carlo Guidotti, interviene Armando Bisanti, letture a cura di Enrica Magro.

DOMENICA 22 APRILE 2018

1. ISOLA VINCENZO CONSOLO | Piano della Cattedrale
11.00/11.45 Conversazione su: “Il mondo dei social che creano valore etico e sociale. Possibile?
Scommessa vinta. Dal virtuale al reale”. Con Vincenzo Perricone, fondatore di
Siciliando.
12.00/12.45 “Teatro del fuoco kids: dal libro alla creatività dei bambini” a cura dell’Associazione
Elementi, piccola esibizione dei bambini che partecipano ai laboratori.
16.00/16.45 Presentazione libro “Ciao Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi” di Serena Marotta con Liborio
Martorana e Mario Tralongo, Informazione Libera Editore.
17.00/17.45 Presentazione del libro “Con te è un’altra storia” di e con Claudia D’Antoni, con
Mario Messina, responsabile diocesano Azione Cattolica, Giuseppe Bellanti, Presi
dente diocesano Azione Cattolica.
18.00/18.45 Proiezioni di materiale filmato gentilmente concesso dalla Rai. Direzione Teche: 90
RADIO, 60 TV Documentario RAI; da L’approdo - Settimanale di lettere ed arti 1968:
Elio Vittorini; da Cultura in Italia: Leonardo Sciascia; da Arti e scienze: Salvatore
Quasimodo.
19.00/19.45 La mafia dopo le stragi, Ed. Melampo di e con Attilio Bolzoni e con Renato Cortese,
Questore di Palermo. Modera: Elvira Terranova.
21.00/22.00 Documentario “Viaggio in Sicilia in treno” di Maria Letizia Pipitone. Regia Giuseppe
Giordano, a cura di Legambiente Sicilia.
2. ISOLA SALVATORE QUASIMODO | Via Collegio di Giusino
10.00/10.45 “Da Sciascia … agli scrittori siciliani di oggi”. Incontro con gli autori: Gino Pantaleone, Francesco Scrima, Vito Lo Scrudato. Modera, Isidoro Farina, Presidente FC
Antimafia ASD.
11.00/11.45 Presentazione del libro “La Mafia Desnuda” di Augusto Cavadi. L’esperienza della
scuola di formazione etico politica “G. Falcone”,
Di Girolamo Editore. Interviene con l’autore Francesco Palazzo, socio fondatore della scuola.
12.00/12.45 La manipolazione della realtà: Aimè Maeght, un mecenate francese tra le due guerre. Storia
della rivista d’arte “Derrière le miroir”, a cura dell’Associazione Amor Librorum.
15.00/15.45 “Aldo Moro tra lettere, comunicati e memorie”. Conversazione con Roberto Greco. Introduce
Francesco Lombardo.
16.00/16.45 Reading “Rosalia, succi e pucci” di e con Giorgio D’Amato, a cura di Apertura a Strappo
narrazioni.
17.00/17.45 Presentazione del libro “Le Arti e i Mestieri Edili a Palermo” di Francesco Teriaca, 500g.
Edizioni. Intervengono l’autore Francesco Teriaca e la dott.ssa Eliana Calandra, responsabile
del Servizio Sistema Bibliotecario della Città di Palermo.
18.00/18.45 Presentazione del libro “Il sapere culinario. Ricette di un Monsù siciliano al fronte (1915 –
1919)” di Antonino Giuffrida e Paolo Inglese, Palermo University Press. Editore. Intervengono
Antonino Giuffrida e Nicola Cusumano.
19.00/19.45 Presentazione dei libri “Il figlio del temporale” di Neith Archer, Edizioni Le Chiocciole e
“Sottobosco” di Clotilde Alizzi, con gli autori conversa Giorgio D’Amato. Apertura a Strappo
Editore.
3. ISOLA LEONARDO SCIASCIA | Piazza Bologni
10.00/10.45 Presentazione del libro “Ed io… pensavo…” di e con Fortunato Onorato, 500g Edizioni.
Intervengono l’autore, l’editore Francesco Teriaca e il prof. Zef Giuseppe Chiaramonte.
11.00/11.45 Presentazione libro “Placido Rizzotto. Dai fasci siciliani dei lavoratori alla strage dei sinda
calisti” di Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro, Navarra Editore. Interviene con gli autori lo
storico Michelangelo Ingrassia.
12.00/12.45 Presentazione del libro “Io c’ero. Parla la vedetta di Salvatore Giuliano” di Valentina Gebbia,
Giacomo Bommarito e Nunzio Giangrande, Dario Flaccovio editore.
16.00/16.45 Presentazione del libro “Mondello e dintorni” di e con Vittorio Lo Jacono, Spazio Cultura
Editore.
18.00/18.45 Presentazione del libro “Il Cassaro di Palermo” di e con Adriana Chirco, con Gaetano Basile,
Dario Flaccovio Editore.
Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”
10.00/21.00 Sala della Congregazione delle Missioni, mostra “Il libro racconta... La narrativa per l’infa
nzia dall’inizio dell’800 al 1960” realizzata dall’Ufficio Catalogazione della Biblioteca
Centrale della Regione Siciliana.
Il Teatro Massimo in Biblioteca. Sala Consultazione: esposizione di costumi, bozzetti e altri
materiali d’archivio, proiezioni delle opere.
Visite guidate all’interno del Collegio Massimo dei Gesuiti, a cura dei ragazzi del Liceo
Vittorio Emanuele, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro. [Sabato domeni
ca, lunedì]
Visite guidate all’interno del Laboratorio di restauro della BCRS, per mostrare l’attività di
restauro e legatura dei materiali cartacei e membranacei.
Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Belmonte Riso
9.00/23.00 Università degli Studi di Palermo, Dipartimento DICAM, “Omaggio
a Dedalo. Libri come Architetture”, workshop con gli studenti e
presentazioni di libri.
Polo regionale di Palermo per i siti culturali - Galleria regionale di Palazzo Abatellis
10.00/12.30 Mostra “Antonello incontra Laurana”. Musica e reading di testi letterari
sull’Annunciata di Antonello da Messina e la Eleonora d’Aragona di Francesco
Laurana. Con intermezzi musicali e letture curati dagli allievi di due istituti
scolastici del “Cassaro”: il Regina Margherita e il Maria Adelaide, in alternanza
scuola-lavoro con il Polo Galleria.
Freschette Caffè Riso
9.00/23.00 Dipartimento di architettura dell’Università di Palermo, esposizione delle
pubblicazioni prodotte.
12.00/12.45 Reading sul “Cassaro”, momento di letture destinate ai partecipanti organizzato da
Newbook Lab con Alessio Castiglione.
16.00/16.45 Presentazione libro “Soliloquio” di Giovanna Valenti, Lilit Book Editore.
18.00/18.45 “I nodi di Salomone” breve conversazione a cura di Edizioni del Mirto.
LUNEDI 23 APRILE 2018
21.00/23.00 Finissage. Le Metamorfosi di Alessandro Dieli. Teatro alla Guilla. Le figure degli eroi
da Le Metamorfosi di Ovidio narrati in modo leggero, ironico e divertente. “Quelle
cose che non furono mai ma sono sempre”: così gli antichi definivano il Mito: non
storie immaginarie, ma racconto intenso e variegato di quello che nella nostra
interiorità si dispiega, qualunque sia il tempo in cui viviamo. Essere raccontati da
una voce antica che precede il tempo e che “ci conosce”: sarà questo che si prova
ascoltando la narrazione di Sandro Dieli ispirata ai primi tre libri delle Metamorfosi
di Ovidio. La narrazione è intensa e divertente, capace di scovare i dettagli comici
che le storie degli dei nascondono dietro di loro. Gli dei, le ninfe, la cosmogonia, i
sentimenti si presentano in una straordinaria e terrena verità che racchiude in sé
tutto il sacro della vita. “Le Metamorfosi” sembrano raccontare tutte le varianti
della psiche umana come solo i Miti sanno fare e rappresentano una straordinaria
occasione per addentrarsi nel mondo degli antichi greci e romani. Ingresso gratuito.
MOSTRE, ATTIVITÀ, LABORATORI, CONCERTI E TOUR PER LA VIA DEI LIBRAI
MOSTRE
«Rosario La Duca e il Cassaro»
Biblioteca Centrale per le Chiese di Sicilia. Via Vittorio Emanuele 463. 23 aprile, ore 9.30
Inaugurazione della mostra bibliografica e documentaria: “Rosario La Duca e il Cassaro”, dedicata alla
memoria del Prof. Rosario la Duca, illustre studioso della storia cittadina, di cui la Facoltà custodisce il
ricordo, la biblioteca e, soprattutto, l’eredità culturale. Ricorrendo quest’anno il decimo anniversario della
dipartita del Prof. La Duca, se ne vuole celebrare il rapporto privilegiato con una parte specifica della città.
«riVolti a Ballarò»
Kaleido, Socio Cassaro Alto, Via Vittorio Emanuele, 446
riVolti a Ballarò. Personale di Salvo Gravano. 14 ritratti 20x20.
«Praesepium»
Palazzo Castrone Santa Ninfa, Palermo
La raffigurazione della Natività e dei Magi nell’arte di Angela Tripi.
Personale di Maria Anna Giordano. 20 scatti 25x38.
«Maredolce al Politeama attraverso il Cassaro Alto»
Aldo Sessa nelle vetrine dei Soci dell’Associazione Cassaro Alto
Inaugurazione della mostra di Aldo Sessa in vetrina da “Maredolce al Politeama attraverso il Cassaro Alto”,
in collaborazione con i Soci del Cassaro Alto.
PRESENTAZIONI
La Repubblica – Palermo
sabato 21 ore 18 dibattito sul tema “Il racconto della cultura sui giornali e sui web”, con Enrico Del Mercato,
Roberto Leone e Mario Di Caro. Con loro Salvatore Ferlita con il libro ‘La città di carta”.
Libreria Paoline Palermo
Sabato 21 aprile, ore 17, Libreria Paoline sala Alberione, presentazione del libro “Miti e leggende della
Sicilia antica” di Amelia Anania Barrera e Giusi Lo Re Capitti, edizioni Qanat. Intervengono: Prof. ssa Lucia
Messina Donato, Fernanda Di Monte e le autrici.
Palab
Presentazione libro “La cucinata è una cosa seria” di Cettina Porcelli e Carmelo Lo Curto, Genius Loci
edizioni. Esibizioni del gruppo “laboratorio musica popolare”, composto da Giovanni Di Salvo voce,
Giuseppe Giordano voce e chitarra, Sebastiano Zizzo violino, Gianpiero Amato fisarmonica e zampogna a
paru.
LABORATORI
Libreria Vaccaro, Socio Cassaro Alto, Via Vittorio Emanuele, 439/441
Laboratorio e animazione per bambini a cura di Tommy. Sabato 21, dalle 8.30 alle 13.00. Domenica 22.00
dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00.
L’Isola Saporita, Socio Cassaro Alto, Via Vittorio Emanuele, 504
Laboratorio di libri tattili e reading per bambini con Giuliana Lo Cascio. Sabato e domenica laboratori dalle
11.00 alle 13.00. Sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00, reading per bambini.
CONCERTI
San Giovanni Decollato. Sabato 21 aprile 2018 ore 17,30
Concerto “Voci dal ‘700” degli studenti del Liceo Musicale Regina Margherita.
TOUR E VISITE GUIDATE
Biblioteca Comunale, Gestione punto informazione sul Cassaro il 21 e il 22 con distribuzione di materiale
illustrativo del patrimonio, servizi al pubblico e attività di tutte le Biblioteche del Sistema Bibliotecario.
Apertura straordinaria della Biblioteca sabato 21 dalle 10,00 alle 18,00. Visite guidate della Biblioteca
sabato 21 alle 10,00, 11,00, 12,00 e 16,00 (previa prenotazione), lunedi 23 alle 9,00 e alle 13,00.
Allestimento del percorso didattico / dimostrativo sulla manifattura del libro, a cura dell’Associazione
Scripta.
Festa dei Fiori di Carta, Albergheria e Capo Insieme, Officina territoriale del Progetto Policoro, Gruppi
Azione Cattolica, Attivazione laboratori, sfilata lungo il Cassaro, omaggio ai cittadini dei fiori di carta.
La Camera delle meraviglie, Terradamare, apertura straordinaria, prenotazione obbligatoria: 329.8765958 -
320.7672134 - eventi@terradamare.org.
In Giro con Ja’far - mini tour Arabo Normanno, Associazione Culturale Oliver - bambini sino a 12 anni -
durata 1 ora e mezza, tour dal Palazzo Reale alla chiesa di S. Cataldo, Prenotazioni tel. 3289694977 - mail
oliver.lab@gmail.com.
La Via dei Librai, Terradamare, Passeggiata alla scoperta delle librerie storiche del Cassaro. Prenotazione
obbligatoria: 3298765958 - 3207672134 - eventi@terradamare.org.
Badia Nuova, Terradamare, Apertura straordinaria serale, Prenotazione obbligatoria: 3298765958 -
3207672134 - eventi@terradamare.org.
Tra Genio e Pupi, Associazione Il Genio di Palermo e Omnia Cultura. Passeggiata da piazza Pretoria alla
Cattedrale fino al Teatro dei Pupi. Prenotazioni tramite Facebook Messenger o via Mail su:
dragostefano.pa@gmail.com, prenotazioni@ominiacultura.it, comunicati. giusinaperna@gimail.com, tel.
320.8309183.
Ufficio Stampa
Daniela Tornatore
333.3941114
info: laviadeilibrai@libero.it,
www.cassaroalto.it
Con la partecipazione di
Biblioteca Centrale della Regione Siciliana
Alberto Bombace
Polo Regionale per l’Arte moderna
e contemporanea.
Polo regionale di Palermo per i siti culturali -
Galleria regionale di Palazzo Abatellis.
Biblioteca Comunale di Palermo
Teatro Massimo di Palermo RAI Teche

ECCO LA DOZZINA FINALISTA DELLA LXXII EDIZIONE DEL PREMIO STREGA 2018





Carissimi vi pubblico integralmente il comunicato stampa relativo ai 12 candidati alla LXXII edizione del PREMIO STREGA 2018 che sono stati scelti e resi noti a  Roma presso il  Tempio di Adriano – Camera di Commercio di Roma il  19 aprile 2018.

Il Comitato direttivo del Premio Strega, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Liquore Strega con il contributo della Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con BPER Banca, ha selezionato i dodici libri che si disputeranno la LXXII edizione.


Nel corso della conferenza stampa di annuncio dei candidati sono intervenuti Pietro Abate, Segretario generale della Camera di Commercio di Roma, Giuseppe D’Avino, Presidente di Strega Alberti Benevento, Eugenio Tangerini, Responsabile Relazioni Esterne di BPER Banca, Melania Mazzucco, Presidente del Comitato direttivo del Premio Strega, Giovanni Solimine, Presidente della Fondazione Bellonci, coordinati da Stefano Petrocchi, Direttore della stessa Fondazione.

Il 31 marzo scorso, alla scadenza del termine per le proposte degli Amici della domenica – il gruppo storico della giuria del premio – sono stati segnalati 41 libri di narrativa pubblicati in Italia tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. A partire da questa edizione, ogni Amico ha potuto segnalare un’opera meritevole di concorrere senza più alcuna necessità di associarsi a un altro giurato, come invece avveniva in passato.

“Questa nuova prerogativa degli Amici della domenica” – ha dichiarato Giovanni Solimine – “ha portato a un prevedibile aumento delle proposte, consentendo al Comitato direttivo di scegliere in uno spettro più ampio di opere, anche in molti casi all’interno del catalogo di uno stesso editore.”

Questi i 12 libri selezionati dal Comitato direttivo del Premio, presieduto da Melania G. Mazzucco e composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Simonetta Fiori, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine:
                                                                                               
·         Marco Balzano, Resto qui, Einaudi
·         Carlo Carabba, Come un giovane uomo, Marsilio
·         Carlo D’Amicis, Il gioco, Mondadori
·         Silvia Ferreri, La madre di Eva, NEO Edizioni


·         Helena Janeczek, La ragazza con la Leica, Guanda
·         Lia Levi, Questa sera è già domani, Edizioni E/O
·         Elvis Malaj, Dal tuo terrazzo si vede casa mia, Racconti Edizioni
·         Francesca Melandri, Sangue giusto, Rizzoli
·         Angela Nanetti, Il figlio prediletto, Neri Pozza
·         Sandra Petrignani, La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg, Neri Pozza
·         Andrea Pomella, Anni luce, ADD Editore
·         Yari Selvetella, Le stanze dell’addio, Bompiani

I 12 libri candidati saranno votati da una giuria composta da 400 Amici della domenica, 200 votanti all’estero selezionati da 20 Istituti italiani di cultura, 40 lettori forti selezionati da 20 librerie associate all’ALI, e da 20 voti collettivi di biblioteche, università e circoli di lettura (tra questi, 15 circoli di lettura coordinati dalle Biblioteche di Roma), per un totale di 660 aventi diritto.

Concorrono inoltre alla quinta edizione del Premio Strega Giovani e saranno letti e votati da una giuria composta da circa 500 ragazzi provenienti da 47 scuole secondarie superiori in Italia e all’estero (Berlino, Bruxelles, Parigi). Il Comitato direttivo ha ritenuto che, per i temi trattati, il romanzo di Carlo D’Amicis, Il gioco, sia adatto esclusivamente a un pubblico di adulti, e pertanto è stato escluso da questa competizione.

La prima votazione, che selezionerà la cinquina dei finalisti, avrà luogo come di consueto a Roma, nella sede della Fondazione Bellonci, mercoledì 13 giugno. La seconda votazione e la proclamazione del vincitore si svolgeranno giovedì 5 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, dove verrà assegnato il premio del valore di 5.000 euro offerto dall’azienda Strega Alberti Benevento.

BPER Banca rafforza da quest’anno il suo sostegno al Premio Strega assegnando un riconoscimento  speciale ai cinque autori finalisti. Ciò avviene grazie al coinvolgimento diretto delle Accademie di Belle Arti di Roma, Bologna e Napoli, attraverso un concorso per la realizzazione di una scultura ispirata all’importanza della lettura e della scrittura. Lo studente vincitore riceverà da BPER Banca un premio in denaro, ma soprattutto vedrà realizzata la propria opera in cinque esemplari che saranno donati ai cinque autori finalisti dello Strega.
   
Sarà compito di IBS.it, partner tecnico del Premio Strega, recapitare i libri in concorso a tutti i giurati, che potranno esprimere il loro voto per via telematica o con la tradizionale scheda cartacea che potranno ritirare al seggio al momento del voto.

Su www.premiostrega.it notizie e approfondimenti su Premio Strega 2018, Premio Strega Giovani, Premio Strega Europeo, Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

(Nelle foto: il logo del premio relativo ai dodici finalisti e libri).


giovedì 19 aprile 2018

ARTICOLANDO ( 18 ) : RECENSIONE DELLA SCRITTRICE E POETESSA GIOVANNA SCIACCHITANO AL VOLUME "TOTO' AGOSTA" DELLA POETESSA E SCRITTRICE IRENE BONANNO







Articolando


Articolando, è una nuova rubrica per dar voce a tutti gli amanti della poesia, dell'arte, della storia, della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni, relazioni e articoli strettamente culturali.
Chiunque volesse pubblicare può farlo mandando i propri scritti all'indirizzo di posta elettronica
tonycausi@alice.it grazie!


In questo n. 18 incontriamo la poetessa e scrittrice GIOVANNA SCIACCHITANO con una sua interessantissima recensione al libro
"Totò Agosta", Sigma edizioni, della poetessa e scrittrice Irene Bonanno. 

Auguro a tutti voi una proficua lettura!




    Recensione




“Faccia egli quel che vuole e quel che può, sacrifichi anche la propria vita, non riuscirà mai a nulla :  quannu la sorti nun dici, ammàtula t’ammazzi… e la vita sarà una traversia continua, un martirio perenne…”
Così scrive Giuseppe Pitrè studioso di tradizioni popolari in “Usi e costumi : credenze e pregiudizi del popolo siciliano”.
Questo aspetto della cultura arcaica tradizionale siciliana viene colto ed espresso magistralmente da Irene Bonanno, scrittrice e poetessa, nel suo “Totò Agosta”, racconti tragi-comici in versi di una vita veru disgrazziata, edito da Sigma Edizioni. Si tratta di un poemetto composto da quindici episodi scritti rigorosamente in versi siciliani, la gran parte endecasillabi che danno musicalità alla composizione rendendola adatta anche ad un’esibizione vocale per quadri di immagini pertinenti alle vicende narrate, così come vuole la tradizione dei cantastorie. Infatti per ogni episodio raccontato troviamo una vignetta della brava pittrice Susanna Mutari che ne illustra e ne sintetizza il contenuto.
“Totò Agosta”  non è solo una raccolta di storie che attraverso il comico e a volte il grottesco suscitano il sorriso nel lettore, il poemetto della Bonanno è molto di più, è un rintracciare ritmi e riti di una civiltà contadina che non c’è più, ma che ancora riecheggia nel rapporto viscerale che la gran parte dei siciliani ha con la propria terra.
L’attenta ricerca sulle tradizioni popolari di Irene Bonanno fa capo alla “demopsicologia” , cioè alla studio della psicologia di un popolo. Nello specifico, a campione, l’autrice narra le avverse vicende di Totò Agosta che però rappresenta, al contempo, tutti i contadini poveri e sfortunati del mondo rurale di un tempo che non hanno avuto la possibilità di riscatto nella loro vita.
Il poemetto risulta pertanto particolarmente interessante anche dal punto di vista socio-antropologico perché contempla, come scrive nella prefazione al libro Pino Giacopelli,  ,  ma tutto questo filtrato dalla personalità di Totò Agosta, dalla sua sensibilità e dalla sofferenza della sua vita. Nello scritto della Bonanno, infatti, la mitica saggezza popolare non basta a dare a Totò una vita serena e soddisfatta.
Lo sguardo dell’autrice che direi di matrice assolutamente verghiana rende ragione di un pessimismo sociale volto alla ricerca e alla rappresentazione della realtà di vita di un certo ceto sociale. In tutto questo Irene Bonanno, pur mantenendo il punto di vista del narratore “onnisciente”, cioè esterno alla storia, riesce comunque a far sentire la sua presenza emozionale, perché ricorre a quello che è “il guardare da vicino”. L’autrice infatti entra dentro la storia con grande abilità, “come se facesse parte dell’ambiente in cui vivono i personaggi, cercando di riprodurne la mentalità, con le sue storture, le superstizioni e i pregiudizi”. Si mette accanto a Totò Agosta, il povero protagonista perseguitato dalla mala sorte, ne segue le vicende e regala al lettore (anche se con il sorriso) le sue amare riflessioni su una vita che non si affrancherà mai dalla povertà e dallo sconforto.
Brava Irene Bonanno che di questo volumetto ha fatto un prezioso contenitore di sociologia, antropologia e psicologia. In esso troviamo infatti profonde ed autentiche dinamiche sociali che coinvolgono il protagonista anche dal punto di vista psicologico. Totò Agosta non può, dunque, che ritenersi perseguitato dalla sfortuna perché non può accettare di sentirsi inadeguato in una società che, per i profondi mutamenti economici e sociali dell’epoca ( gli episodi sono collocati negli anni 50 del secolo scorso ), dà spazio solo a chi si evolve con essa e Totò Agosta rimane invece legato, un tutt’uno con la sua anima a “lu zappuni” avuto in dote alla nascita : Viddanu nascì e viddanu morsi, scrive la Bonanno.
Un altro aspetto molto importante dell’opera è l’uso di un codice linguistico che ci porta ad una Sicilia antica che si identifica nel dialetto della zona di Castelvetrano, luogo dove è nata e vive l’autrice, con le sue particolarità “fonetiche, morfologiche, sintattiche e lessicali” e che dà ragione, come ha scritto il linguista Giovanni Ruffino in “Profili linguistici delle regioni “ della grande variabilità del dialetto nello spazio geografico…variabilità che è determinata da cause storiche, geografiche, economiche e sociali.
Pertanto è con questo dialetto che Irene Bonanno accompagna il lettore in deliziosi flashback su usi e costumi della Sicilia di un tempo, come il cerimoniale del fidanzamento o quello del matrimonio, da “Totò si marita” :

Avìanu priparatu quattru  adduzzi
chi’ nta la casa avìanu nutricatu,
un porcu, du papari e du nuzzi,
pasta cu raù e caciu saliatu,
cipuddi, passuluna e ‘nna ‘nzalata,
nivuri milinciani cotti a quagghia,
pummaroru sicchi e capunata
alivi virdi cunsati cu l’agghia.
Po’ muscardini, taralli e tetù,
calia, simenza e mènnuli atturrati
chi li’mmitati un nni vosiru chiù
tantu li cosi eranu abbunnati…

La ricchezza del lessico, la forza della parola dialettale e la musicalità dei versi unite alla grande capacità creativa della Bonanno determinano uno stile denso e incalzante, ma allo stesso tempo pieno di leggerezza, qualità fondamentale per uno scrittore, come ricorda Italo Calvino nelle sue “Lezioni Americane”.
Un meritato plauso va a Irene Bonanno che ha saputo con la sua opera dare un notevole contributo alla salvaguardia del dialetto, delle tradizioni popolari e di tutto il bagaglio culturale in essi contenuto.


                                                                         Giovanna Sciacchitano

(Nelle foto: dall'alto il volume Totò Agosta , la poetessa, scrittrice e giornalista Giovanna Sciacchitano e l'autrice Irene Bonanno).