Articolando
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In questo n. 22 ritroviamo la Prof.ssa e poetessa GABRIELLA MAGGIO con una sua recensione al romanzo" TRE DONNE" della scrittrice Dacia Maraini Edizioni Rizzoli, 2017.
Felice lettura a tutti voi!
TRE
DONNE
Una
Storia d’amore e disamore
Romanzo
di Dacia Maraini ed. Rizzoli
(Gabriella
Maggio)
Tre donne, Gesuina la madre, Maria la figlia, Lori la nipote, vivono nella
stessa casa, ma ciascuna chiusa nei propri desideri e insoddisfazioni. La
madre, già attrice di teatro ma ora infermiera occasionale per vivere, insegue
con apparente leggerezza il gioco dell’amore non ostante i sessant’anni. Maria
regge la casa e provvede ai bisogni della famiglia con un intenso lavoro di
traduttrice dal francese. Lori è una ragazzina
temeraria, una diciassettenne alla ricerca di una vita autonoma,
studentessa svogliata , impegnata a proteggere i suoi pensieri intimi dalla
curiosità della nonna. La storia ha come
centro l’amore nelle sue varie vicende
ed è raccontata attraverso il diario di Lori, le registrazioni di Gesuina
e le lettere che Maria scrive a François, un fidanzato bello e misterioso che vive in
Francia e che lei incontra soltanto nei periodi di vacanza. La quotidianità di
queste tre donne, che talvolta stride per la contiguità degli spazi , viene
interrotta dall’arrivo di François nel periodo natalizio. Da allora niente sarà
più come prima. Il romanzo prende una piega drammatica che farà crescere sia
l’attempata Gesuina che l’irruenta Lori
attraverso l’esperienza della cura di Maria di cui diventano madri, assumendone consapevolmente il ruolo
dopo una ininterrotta esperienza filiale. Dacia Maraini narra con levità, con
un sorriso di profonda comprensione, la storia di tre generazioni di donne, già
prima
provate dalla vita con la perdita prematura del marito e del padre. Se
l’amore è indubbiamente il tema principale del romanzo grande importanza ha anche
la letteratura non vista come fuga dal mondo, ma come educazione ai sentimenti
e alla sensibilità per orientarsi nel
mondo. Gesuina, che da giovane ha interpretato Mirandolina in La
locandiera di Carlo Goldoni, è rimasta fedele al suo personaggio, è intraprendente, amabile, ma attenta a non
infrangere gli equilibri, anche quando
spinge al massimo il suo gioco seduttivo
con i corteggiatori. Sarà lei che
ricomporrà la famiglia alla fine del romanzo. Maria, madre svampita ma
coltissima, traduttrice di Madame Bovary di Flaubert come Emma non vive nella realtà, ma evade
scrivendo lettere all’ambiguo François, proiettandosi nei ricordi dei viaggi già fatti con lui o in
quelli futuri. La realtà è goffa, come
il povero Charles del romanzo, e non l’appaga. Vive come se soltanto la letteratura desse ordine e senso alle approssimazioni del mondo.
Più letterariamente restia è Lori che affronta le situazioni con immediatezza e talvolta con
inconsapevolezza; soltanto alla fine
della storia prenderà un libro in mano e darà tregua all’insofferenza, lasciando il grugnito rabbioso per il sorriso e il
garbo. In questo mondo di donne gli
uomini sono meteore, morti giovani o frutto di una attrazione momentanea. Fanno eccezione con la presenza continua nel romanzo il fornaio Simone che propugna
con tenace coerenza la sua filosofia dei baci e François che è il motore
dell’azione. Intorno alla casa delle tre donne l’insensatezza della città. Gli
incendi dolosi, appiccati per puro divertimento da giovani che non sanno come
trascorrere le loro giornate, per un
momento annuvolano la scena, ma la scrittrice attraverso le parole di Gesuina
afferma la sua fede nella ragione e con
leggerezza le fa volgere lo sguardo ad altro:
“ mia nipote Lori sembra rinata assieme
al suo bambino”. Ecco la vita
continua e porta anche cose belle, un bambino sano e forte che ha voglia di
crescere, i tulipani olandesi che attecchiscono e mettono foglie e fiori, la
solidarietà e la cura degli altri. E questo conta. Le cose belle della vita
sono soltanto quelle semplici ed essenziali
e a queste si deve guardare con fiducia. Grande prova narrativa ed
esistenziale di Dacia Maraini, fedele sempre ai suoi temi e al suo stile
asciutto e ritmato sul carattere dei personaggi.
(Nelle foto: la critica letteraria-poetessa Gabriella Maggio e la copertina del romanzo "Tre donne" della scrittrice Dacia Maraini).
(Nelle foto: la critica letteraria-poetessa Gabriella Maggio e la copertina del romanzo "Tre donne" della scrittrice Dacia Maraini).
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