domenica 14 aprile 2019

ARTICOLANDO ( 32 ) : RECENSIONE DELLA POETESSA E SCRITTRICE ANTONELLA VARA AL ROMANZO "THE TRUMAN BOSS" DI VINCENZO BALLI con GIUSEPPE LO BIANCO






Articolando

 



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In questo n. 32 ospitiamo per la prima volta la poetessa e scrittrice ANTONELLA VARA con una recensione al romanzo "THE TRUMAN BOSS"  . Lieta lettura a tutti voi!




The Truman Boss
(recensione di Antonella Vara)


Si resta sbigottiti e increduli leggendo “ The Truman Boss”, il romanzo di Vincenzo Balli scritto a quattro mani con Giuseppe Lo Bianco.
Una storia paradossale a tinte fosche che turba parecchio, se non altro perché vera e vissuta sulla pelle del protagonista, Vincenzo Balli e della sua famiglia: Patrizia la moglie e la piccola Lucrezia di soli tre anni, in un arco di tempo di due anni e più, nel quale costretti a vivere da reclu...si sotto protezione dell’antimafia.
Vincenzo è un imprenditore siciliano di successo nel settore artistico e si occupa di organizzare spettacoli, insieme al suo socio, il quale lo convince, un giorno, di essere nel mirino della mafia.
Da allora la sua vita diventerà un vero inferno e precipiterà in un incubo.
Lui e la sua famiglia dalla fine del 2003, quando inizia questa vicenda, fino al 2006, vivranno blindati con nomi di copertura; in casa avranno microspie per essere sorvegliati h24, e-mail e telefoni criptati; serrande di casa sempre abbassate e appostamenti della scorta sul tetto di casa.
Vivranno situazioni allucinanti di panico e di stress all’ennesima potenza; conflitti a fuoco, sequestri di persone e arresti di mafiosi, compresa l’uccisione e la tortura di carabinieri da parte di Cosa Nostra.
Una vita sotto pressione, una vita che non è vita ma una lotta per la sopravvivenza, soprattutto per la piccola Lucrezia che reclama di giocare, di uscire, di stare in compagnia con gli altri bimbi e tenerla a bada per non farle capire niente non è certo facile.
Vincenzo non ne può più e cerca di capire il perché di tutto quello che gli sta succedendo. Vuole a tutti i costi uscire da quel tunnel senza uscita, fino a quando alcuni segnali lo insospettiscono e arriva ad una scoperta sconvolgente.
Un romanzo che si legge d’un fiato, che lascia senza parole, che emoziona, a tratti commuove, che irrita a volte, per quel senso d’impotenza di rabbia che cresce dentro in una girandola funambolesca di avvenimenti, degni di un copione di un film ma che non c’entrano nulla con la vita reale.
Per la crudezza della storia, per le fantasmagoriche acrobazie, in nome del Dio denaro, sotto il segno di egoismi e inumanità che abbatte ogni credo, di valori umani e di giustizia, sui quali è fondata questa società nei principi etici condivisibili, se non altro per quel senso comune di fratellanza sulla quale è fondata e che molti non riconoscono.
Leggendo questa storia si esce con la consapevolezza che sentimenti quali: amore, amicizia, fiducia, bontà, altruismo, vanno rilasciati a piccole dosi, con parsimonia e solo alle persone meritevoli della nostra stima e fiducia. Ma in ogni caso …mai abbassare la guardia!
 
A.V.

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