Nei primi mesi del 2011, abbiamo assistito ad una svolta veramente epocale.
Paesi come la Tunisia, l'Egitto, il Marocco, l'Algeria e ora la Libia, hanno detto no ai regimi di governanti illiberali e dittatoriali.
Perchè è accaduto tutto ciò?
Le cause sono molteplici, prima di tutto la forte pressione dei governi sulla popolazione con esorbitanti tasse, al limite della sopravvivenza e del disagio, su generi alimentari fondamentali come il pane, il sale, lo zucchero.
"Il dispotismo si distrugge da solo" Montesquie.
Oggi vediamo che il popolo non può più tollerare tutto ciò e insorge.
Una mano l'hanno dato anche i filmati in circolazione su Youtube e Facebook.
I social-networks, hanno svolto un ruolo di primo piano in questa fase di affermazione di giustizia e libertà del popolo nord-africano.
Le Tv di Stato del Regime, lo abbiamo visto con l'Egitto, mentre fuori avvenivano gli scontri e le lotte del popolo per ripristinare i principi di democrazia e bene comune, esse trasmettevano films, documentari o proclami autoritari e filogovernativi.
Altri motivi sono da ricercare, nel voler affermare a tutti i costi un processo di rinnovamento.
La religione non c'entra e nemmeno il terrorismo di Al Qaeda, c'è solo l'asseverazione dei propri diritti fondamentali.
Tunisia ed Egitto cercano o almeno tendono ad avvicinarsi verso uno Stato con Istituzioni libere e non oppressive, in grado di rappresentarela popolazione civile, la Libia è ancora in continua lotta, perchè il suo Rais Mu'ammar Gheddafi, non vuole mollare il potere, quest'ultimo è fermamente convinto di attaccare i ribelli, definendoli "ratti", drogati dai terroristi di Al Qaeda.
Così li attacca e li bombarda.
Da qui il monito dell'ONU e della NATO, al Colonnello Gheddafi.
"Basta con le violenze ai civili", definendoli senza mezzi termini"crimini contro l'umanità".
Il politico danese Andres Fogh Rosmussen, ha affermato "La violazione dei diritti umani e della legge umanitaria internazionale è oltraggiosa".
Intanto l'Europa cosa fa, cerca di fare il possibile, il suo grande problema è il non avere ancora una politica europea comune, mentre quella monetaria è più che mai una realtà.
Il Vecchio Continente, patisce la mancaza di una soluzione veramente politica, quindi le speranze sono affidate alla NATO e all'ONU.
L'Europa può ora come ora solo intervenire in operazione di solidarietà ed accoglienza di tutti i profughi che in questi giorni partono dai confini libici con la Tunisia e l'Egitto.
Anche l'Italia fa quel che può, in difficoltà per questo "inatteso cambiamento" dalla Libia e imbarazzante, a causa dei recenti accordi instaurati con il Trattato di Bengasi, di amicizia e cooperazione con il nostro Paese, siglati nel 2008.
Cosa dobbiamo aspettarci?
Sicuramente le diplomazie internazionali, saranno impegnatissime e a stretto contatto anche con la Lega Araba per cercare una soluzione.
I paesi del Nord Africa lo chiedono e lo sperano, gridandolo a viva voce!
Posso concludere con una citazione di John Locke, da"Il secondo trattato sul Governo. "Gli uomini quando entrano in società consegnano l'eguaglianza, la libertà e il potere esecutivo che essi avevano nello stato di natura nelle mani della società.
Chiunque detenga il potere legislativo o supremo di uno Stato è tenuto a governare secondo leggi stabilite e fisse, promulgate e rese note al popolo e non secondo decreti estemporanei; per mezzo di giudici imparziali e retti, che decidano le controversie secondo quelle leggi e a impiegare la forza della comunità all'interno solo per l'esecuzione di quelle leggi e all'esterno al fine di prevenire e risarcire le offese esterne e mettere al sicuro la comunità da incursioni e invasioni.
Tutto questo non deve essere diretto ad altro fine che la pace, la sicurezza e il pubblico bene del popolo".
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