domenica 9 maggio 2021

ARTICOLANDO ( 43 ) : RECENSIONE DEL POETA E SCRITTORE ANTONINO CAUSI ALLA RACCOLTA POETICA "IL LIBRO DI CALIPSO E ALTRE STORIE" DI FABRIZIO SAPIO

 


 
 

Articolando, è una rubrica per dar voce a tutti gli amanti della poesia, dell'arte, della storia, della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni, relazioni e articoli strettamente culturali.
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In questo n. 43  il poeta e scrittore Antonino Causi recensisce il libro di poesie “IL LIBRO DI CALIPSO E ALTRE STORIE” del poeta Fabrizio Sapio.
Lieta lettura a tutti voi!

 

 

 

Recensione al libro “IL LIBRO DI CALIPSO E ALTRE STORIE”

di Fabrizio Sapio

Spazio Cultura edizioni, aprile 2021

Antonino CAUSI

 

La raccolta poetica del raffinato autore Fabrizio Sapio dal titolo: “Il libro di Calipso e altre storie”, si compone di due parti.

La prima più classica che mette in primo piano i personaggi di Odisseo e Calipso che sono narrati dal poeta greco Omero nel libro V dell’Odissea.

Sapio aggiunge anche il Coro che fa da cornice teatrale ai due personaggi sopracitati.

Sono versi molto colti, profondi e attuali che ci conducono necessariamente ad una riflessione sulla condizione dell’uomo, le sue fragilità, i suoi errori, le ansie e le limitazioni che fanno da apripista a quelle che sono le debolezze dell’uomo moderno in rapporto a quello che lo circonda su un fattore legato alla ricerca scientifica e l’universo, l’infinità per eccellenza, una sorte di demarcazione oltre il quale l’uomo non è nella condizione di vedere.

Ci sono come dicevo anche gli errori che ogni giorno sono messi a nudo, specie nel campo ambientale, con l’inquinamento e il processo di forte impatto e degrado del territorio.

I versi di Sapio sono preziosi e di cristallina verità, nella loro apparente arcaicità sono attuali e vivi più che mai, così recita: Dapprima si scosse dalla pelle/ le rovine dei manufatti umani/si ricordò di foreste bruciate/ di migrazioni animali/ dei salti di specie/ per le impronte ingombranti dell’uomo.

La Grecia Antica è considerata la madre per il nostro autore, da essa non bisogna allontanarsi, perché rimane fonte di saggezza, di rettitudine e di salvezza per l’uomo.

Così Calipso ad Omero nei versi di pag.20 Se non badi all’arte e all’uso/rimane la durezza/dell’eroe dipinto e frantumabile!

La seconda parte ha un costrutto libero, poesie che racchiudono stati d’animo dall’impronta altamente eterogenea come l’amore, il mistero, omaggi a poeti, desideri, la poesia e l’isolamento.

L’amore viene decantato nella lirica: “A Elisa”: Fresca compagna d’amore, ricordi il cesto di sorrisi/ che portavi ogni giorno al nostro incontro?

Anche in: “Invocazione perentoria” c’è tutto l’idillio amoroso e vocativo lo riscontriamo con i seguenti versi: Amami/per il mio dolore e per il mio timore/per diventare una colonna forte/a sostenere insieme il nostro tempio.

Splendidi anche questi versi: Amami per il bacio emozionato/e un po’ affrettato che ti darò/all’incontro/e per le dita tremanti che ti accarezzeranno il viso.

Il mistero e la solitudine li ritroviamo nella lirica “Camino De Santiago”: Non chiedermi la strada/ho vissuto, ho visto, ho dimenticato/ Ma il mio cuore no, non dimentica!

Sono versi introspettivi e carichi di pathos evocativo.

Sapio rende omaggio a Garcia Lorca, poeta spagnolo ne: “Per leggere Lorca”.

Qui il nostro autore ci da delle coordinate e degli orientamenti davvero singolari e originali: Per leggere Lorca/bisogna aver visto morire un amico/aver visto agonie lente/di vino assaporato sino a mordere il calice/ e aggiunge: Per leggere Lorca/bisogna amare la terra/averla presa a morsi/la bruna e grossa zolla/.

Nel suo poetare c’è Saffo, Walt Whitman e i suoi desideri: Voglio essere sporco e vivo/entrare nel sugo della terra/nel caldo fango iridescente/ pag.71.

La mela che rotola a terra e che nessuno aveva raggiunto sull’albero è la metafora della vita, dove sono in gioco i rischi della vita e che ritroviamo nella poesia “Da Saffo”.

Davvero affascinati i versi di “Istruzioni per l’uso” dedicati alla poesia, alla sua forte vitalità e azione salvifica, insieme al suo importante messaggio e dialoghi fra autore e lettore.

Li ritroviamo nei versi “Se ti tocca, se ti serve/ forse è già tua/moneta che custodisci nella tasca/splendida per una birra alla salute del mondo/.

Complimenti a Sapio per essere riuscito nel suo tentativo vincente di farci apprezzare la sua pregevole silloge anche per la riscoperta di un classico, sempre attuale come l’Odissea, valida per l’idea della riscoperta dell’uomo, del suo mondo interiore, complesso, variegato e multiforme.

Occasione mai vana e sempre utile per riscoprirsi e riscoprire sé stessi e l’habitat naturale.

 

                                                         Antonino Causi

 

 

 

(Nella foto: dall’alto il poeta e scrittore Antonino Causi, la copertina della raccolta poetica e l’autore Fabrizio Sapio).

 

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