Articolando, è una
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In questo n. 43 il poeta e scrittore Antonino
Causi recensisce il libro di poesie “IL LIBRO DI CALIPSO E ALTRE STORIE”
del poeta Fabrizio Sapio.
Lieta lettura a tutti voi!
Recensione al libro “IL
LIBRO DI CALIPSO E ALTRE STORIE”
di Fabrizio Sapio
Spazio Cultura
edizioni, aprile 2021
Antonino CAUSI
La raccolta poetica del raffinato autore Fabrizio Sapio dal titolo:
“Il libro di Calipso e altre storie”, si compone di due parti.
La prima più classica che mette in primo piano i personaggi di
Odisseo e Calipso che sono narrati dal poeta greco Omero nel libro V
dell’Odissea.
Sapio aggiunge anche il Coro che fa da cornice teatrale ai due
personaggi sopracitati.
Sono versi molto colti, profondi e attuali che ci conducono
necessariamente ad una riflessione sulla condizione dell’uomo, le sue fragilità,
i suoi errori, le ansie e le limitazioni che fanno da apripista a quelle che
sono le debolezze dell’uomo moderno in rapporto a quello che lo circonda su un
fattore legato alla ricerca scientifica e l’universo, l’infinità per
eccellenza, una sorte di demarcazione oltre il quale l’uomo non è nella
condizione di vedere.
Ci sono come dicevo anche gli errori che ogni giorno sono messi a
nudo, specie nel campo ambientale, con l’inquinamento e il processo di forte
impatto e degrado del territorio.
I versi di Sapio sono preziosi e di cristallina verità, nella loro
apparente arcaicità sono attuali e vivi più che mai, così recita: Dapprima
si scosse dalla pelle/ le rovine dei manufatti umani/si ricordò di foreste
bruciate/ di migrazioni animali/ dei salti di specie/ per le impronte
ingombranti dell’uomo.
La Grecia Antica è considerata la madre per il nostro autore, da
essa non bisogna allontanarsi, perché rimane fonte di saggezza, di rettitudine
e di salvezza per l’uomo.
Così Calipso ad Omero nei versi di pag.20 Se non badi all’arte e
all’uso/rimane la durezza/dell’eroe dipinto e frantumabile!
La seconda parte ha un costrutto libero, poesie che racchiudono
stati d’animo dall’impronta altamente eterogenea come l’amore, il mistero,
omaggi a poeti, desideri, la poesia e l’isolamento.
L’amore viene decantato nella lirica: “A Elisa”: Fresca
compagna d’amore, ricordi il cesto di sorrisi/ che portavi ogni giorno al
nostro incontro?
Anche in: “Invocazione perentoria” c’è tutto l’idillio
amoroso e vocativo lo riscontriamo con i seguenti versi: Amami/per il mio
dolore e per il mio timore/per diventare una colonna forte/a sostenere insieme
il nostro tempio.
Splendidi anche questi versi: Amami per il bacio emozionato/e un
po’ affrettato che ti darò/all’incontro/e per le dita tremanti che ti
accarezzeranno il viso.
Il mistero e la solitudine li ritroviamo nella lirica “Camino De
Santiago”: Non chiedermi la strada/ho vissuto, ho visto, ho dimenticato/
Ma il mio cuore no, non dimentica!
Sono versi introspettivi e carichi di pathos evocativo.
Sapio rende omaggio a Garcia Lorca, poeta spagnolo ne: “Per
leggere Lorca”.
Qui il nostro autore ci da delle coordinate e degli orientamenti
davvero singolari e originali: Per leggere Lorca/bisogna aver visto morire
un amico/aver visto agonie lente/di vino assaporato sino a mordere il calice/
e aggiunge: Per leggere Lorca/bisogna amare la terra/averla presa a morsi/la
bruna e grossa zolla/.
Nel suo poetare c’è Saffo, Walt Whitman e i suoi desideri: Voglio
essere sporco e vivo/entrare nel sugo della terra/nel caldo fango iridescente/
pag.71.
La mela che rotola a terra e che nessuno aveva raggiunto
sull’albero è la metafora della vita, dove sono in gioco i rischi della vita e
che ritroviamo nella poesia “Da Saffo”.
Davvero affascinati i versi di “Istruzioni per l’uso”
dedicati alla poesia, alla sua forte vitalità e azione salvifica, insieme al
suo importante messaggio e dialoghi fra autore e lettore.
Li ritroviamo nei versi “Se ti tocca, se ti serve/ forse è già
tua/moneta che custodisci nella tasca/splendida per una birra alla salute del
mondo/.
Complimenti a Sapio per essere riuscito nel suo tentativo vincente
di farci apprezzare la sua pregevole silloge anche per la riscoperta di un
classico, sempre attuale come l’Odissea, valida per l’idea della riscoperta
dell’uomo, del suo mondo interiore, complesso, variegato e multiforme.
Occasione mai vana e sempre utile per riscoprirsi e riscoprire sé
stessi e l’habitat naturale.
Antonino Causi
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