Articolando
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In questo n. 12 ritroviamo il poeta e scrittore FRANCESCO FERRANTE con una sua riflessione al libro di CAMILLA SANTORO "Il pescatore muto", 2017 La Versiliana Editrice. A tutti voi l'augurio di una sana riflessione!
Riflessioni sul racconto “Il pescatore
muto” di Camilla Santoro
Viviamo
in una società corrotta, famelica, assoggettata alle freddi leggi del mercato,
il cui unico obiettivo è il profitto. Siamo come automi, abbagliati dalla
smania di possedere, deliranti nei nostri costumi tutti uguali, consumati dal
desiderio di apparire, persi nel più bieco consumismo. Possiamo farci
trascinare dal turbinio folle di questo mondo che vuole imporre a tutti i costi
la propria egemonia, erigendo muri a difesa del nostro egoistico angolo in cui
ci rinchiudiamo.
Oppure
possiamo fermarci.
Fermarsi
significa guardarsi dentro e guardare intorno, recuperare una dimensione
spirituale, introspettiva e osservare il mondo senza il velo del nostro
egocentrismo. E’ quello che suggerisce l’opera di Camilla Santoro, “Il
pescatore muto”.
La
protagonista del racconto è una donna in carriera, professionalmente
realizzata, che incontra un pescatore che ha l’handicap della voce, un
personaggio che la incuriosisce, che la porta a rivalutare il suo percorso e a
chiedersi più volte: “Vita, perche?”.
Cerca
le risposte nelle parole che il pescatore non dice con la sua bocca, ma che
riesce comunque a cogliere nei gesti di quell’uomo semplice e speciale.
Il
successivo incontro con un clochard, il sogno e un fantasioso incontro con una cometa,
le ricordano quanto nel suo tragitto ha perduto e sprecato, ma le rammentano
altresì che non è mai troppo tardi per riappropriarsi dell’amore per la vita.
Il
racconto in sostanza ci invita a riconquistare una dote fondamentale:
l’umanità. Umanità che abbiamo smarrito, barattato, gettato nell’angolo più
buio della nostra anima, per rincorrere un sogno effimero e vuoto in cui l’uomo
e la natura, e dunque anche il loro Creatore, non trovano più spazio.
Camilla
Santoro ha sicuramente idee politiche ed un credo religioso. Il racconto “Il
pescatore muto”, però, non ha una connotazione né politica, né religiosa;
questo perché Camilla Santoro scrive in una lingua universale, che non ha
confini geografici o ideologici.
Non
è facile racchiudere tematiche così profonde nelle pagine di un breve racconto.
Camilla Santoro sa’ farlo con maestria. Il suo racconto è un concentrato di
valori.
Consentitemi
un paragone che a molti sicuramente potrà sembrare fuori luogo. Conoscerete
sicuramente il concentrato o estratto di pomodoro, che i nostri genitori o i
nostri nonni preparavamo nelle calde estati siciliane. Il pomodoro appena
raccolto, veniva cotto, passato, ricotto e poi veniva steso al sole su delle
enormi tavole di legno ad asciugare. Non era semplice prepararlo, ci voleva
pazienza e abilità, bisognava rimescolarlo spesso, non doveva essere raccolto
troppo presto perché i residui di acqua ne avrebbero compromesso la
conservazione, né doveva seccare troppo per non avere un prodotto poco
appetibile. Una volta pronto, l’estratto di pomodoro veniva raccolto e
conservato per la stagione invernale in dei barattoli chiusi ermeticamente.
Orbene, una piccola noce di quel delizioso prodotto dava colore e gusto a
numerose pietanze.
Cambiamo
contesto e ritorniamo al nostro racconto: questo concentrato letterario,
sapientemente preparato dalla nostra
autrice, potrà servire a dare colore e sapore ai giorni bui nell’inverno della
nostra vita. Quando, un po’ scoraggiati e smaniosi di nuove speranze da
condividere, rileggeremo le pagine de “Il pescatore muto”, ci sentiremo meno
soli.
“Il
pescatore muto” di Camilla Santoro, scritto con eleganza e raffinatezza e arricchito
dalla prefazione e dalle foto della Professoressa Wanda Rabita, è stato
pubblicato da “La Versiliana Editrice” ed è stato già presentato a Torino
nell’ambito delle manifestazioni del 30° Salone Internazionale del Libro.
Un
racconto che merita di essere letto, meditato e divulgato.
Francesco Ferrante
(Nelle foto: la copertina del libro "Il pescatore muto", l'autrice CAMILLA SANTORO e il poeta e scrittore FRANCESCO FERRANTE).
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