sabato 19 novembre 2022

ARTICOLANDO : ( 48 ) RECENSIONE DI ANTONINO CAUSI AL ROMANZO "DOVE GLI ANGELI CAMMINANO DI NOTTE" DI LUCIA LO BIANCO

 










Articolando, è una rubrica per dar voce a tutti gli amanti della poesia, dell'arte, della storia, della pittura, della critica letteraria attraverso recensioni, relazioni e articoli strettamente culturali.
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In questo n. 48 il Dott. Antonino Causi (poeta, scrittore e saggista) recensisce il romanzo "Dove gli angeli camminano di notte" della  scrittrice e poetessa Prof.ssa Lucia Lo Bianco  edizioni Sanbook 2022. 

Una buona  lettura a tutti voi!


Recensione al romanzo “DOVE GLI ANGELI CAMMINANO DI NOTTE”

di Lucia Lo Bianco

 Swanbook Edizioni, 2022

Antonino CAUSI

 

Nel romanzo “Dove gli angeli camminano di notte” scritto dalla poetessa e scrittrice Lucia Lo Bianco ed edito da Swanbook, protagonista è Beatrice, una donna con le sue fragilità, i suoi desideri, progetti, aspirazioni verso una vita semplice possibilmente serena e con una stabilità familiare.

Purtroppo non tutto si realizzerà come ella desidera, il primo ostacolo le si presenta a vent’anni, diplomata come ragioniera e iscritta alla facoltà di Economia, sogna di potersi trasferire in Germania, una Nazione che da sempre l’aveva affascinato e dove avrebbe voluto vivere, studiare e lavorare.

I genitori non condividono la sua scelta a causa di pregiudizi del tempo, da qui nascono incomprensioni e difficoltà di rapporti sociali, con il marito non va bene, a causa delle violenze subite e i figli distanti e assenti tracceranno un vuoto incolmabile e profondo che la indeboliranno nella sua essenza fisica e psichica.

Lasciata dal marito, Beatrice riesce faticosamente a ricostruirsi una vita più serena con un altro uomo. Insieme riescono ad unire lavoro e amore, Beatrice pensa finalmente di poter coronare il suo sogno, grazie a un uomo che la vorrà bene e che cercherà in tutti i modi di volerla accontentare in tutto sperando di esserne all’altezza.

La vita di Beatrice è quindi un alternarsi di momenti chiari e lucidi e altri più bui e foschi.

 Attraverso il suo vissuto ella combatte la sua dura lotta con una esistenza che non le regala nulla, neanche quei momenti di piccola felicità, fa tanti sacrifici per i suoi figli, crescendoli da sola e assicurando loro futuro e dignità.

Nella storia troviamo anche un esempio di solidarietà femminile. Un valore che dovrebbe appartenere a tutti e non dovrebbe avere un genere.

Questo accade perché le donne sono quelle che pagano di più il peso di una società maschilista, piena di impedimenti lavorativi, economici e sociali.

Da qui la solidarietà femminile, valore prezioso che non può essere buttato al vento e che nasce quando le donne sono accomunate dallo stesso sconforto e fattore comune che può riflettersi sul campo sentimentale, lavorativo oppure condizioni di grave disagio.

Beatrice ha una vita tormentata e combattiva, si trova ora in un ospedale, deve affrontare un’operazione delicata alla gamba ma a causa di un diabete pregresso non curato, le manca robustezza e freschezza fisica dei suoi anni migliori, ora sessantenne appare più debole nel corpo e nell’anima.

Le mancano gli affetti quelli normali che ogni donna dovrebbe avere e proprio ora che è più vulnerabile, riceve il sostegno morale e psicologico di un buon medico che ne comprende le necessità e le urgenze, quest’ultimo decide infatti di richiamare i figli sparsi per proteggere Beatrice madre e farli riflettere sul passato ma anche sul futuro che inesorabilmente e drasticamente si presenta davanti a loro.

Gli infermieri e i medici nel romanzo sono definiti angeli che camminano di notte, essi   saranno utili per lenire il dolore e ricucire quelle ferite aperte e profonde che sono motivo della sua vita travagliata e sofferta.

 La storia di Beatrice in fondo insegna a tutti noi che nella vita bisogna sempre lottare per i propri ideali, anche quando possiamo pensare che tutto sia finito e che tutto possa essere perduto, anche una riflessione può essere utile e come una scatola della memoria,  può essere sempre da insegnamento, in fondo una madre lotta sempre per la propria felicità e quella dei propri figli è nella sua missione di vita.

Qui non troviamo una madre Medea al contrario Beatrice non vuole vendicarsi con i suoi uomini, ama la vita e i propri figli e questi ora che lei si trova a un bivio della sua vita, forse gli saranno riconoscenti, perché in fondo lei ha seminato bene la sua semenza di felicità filiale.

Antonino Causi 

(Nelle foto dall'alto: Antonino Causi, copertina del romanzo e l'autrice Lucia Lo Bianco).


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